Tesori Ritrovati Impressionisti e Capolavori Moderni da una raccolta privata

Milano, 
mar 29 Ottobre 2019
Asta Live 315
38

Antonio Ligabue ©  
(Zürich, 1899 - Gualtieri, 1965)

Antonio Ligabue

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Antonio Ligabue

(Zürich 1899 - Gualtieri 1965)

 

AUTORITRATTO

1960-1961

firmato in basso a destra

olio su tela

cm 69,8x49,8

retro: firme e iscrizione di Sergio Negri “ARCH. 679/P.III / Opera autentica di / Antonio Ligabue III Periodo / (1952-62) sicuramente / eseguita intorno agli anni / 1960.61 Olio su tela / cm 70x50 / in fede / (firmato) Sergio Negri / Guastalla 11/07/01”

 

SELF-PORTRAIT

1960-1961

signed lower right

oil on canvas

27 ½ by 19 5/8 in

on the reverse: signatures and inscription by Sergio Negri “ARCH. 679/P.III / Opera autentica di / Antonio Ligabue III Periodo / (1952-62) sicuramente / eseguita intorno agli anni / 1960.61 Olio su tela / cm 70x50 / in fede / (firmato) Sergio Negri / Guastalla 11/07/01”

 

L’opera è accompagnata da certificato di autenticità rilasciato da Sergio Negri l’11 luglio 2001.

 

This work is accompanied by a certificate of authenticity issued by Sergio Negri on 11th July 2001.

 

Provenienza

Parma, collezione privata

Rovereto, collezione privata

 

Esposizioni

Antonio Ligabue, Galleria Barcaccia, Roma, febbraio 1961.

Antonio Ligabue, Galleria Gianferrari, Milano, luglio 1961.

Antonio Ligabue verso il centenario, Palazzo Salmatoris, Cherasco, ottobre – dicembre 1998.

 

Bibliografia

M. Dall’Acqua, Ligabue, Milano 1978, p. 56.

S. Negri, Antonio Ligabue, catalogo ragionato dei dipinti, Milano 2002, p. 353 n. 437.

Tutto Ligabue, catalogo ragionato delle opere, a cura di A. Agosta Tota e M. Dall’Acqua, Parma 2005, n. 379.

 

La tela offre una delle iconografie più note dell’intera produzione di Antonio Ligabue: l’autoritratto, che come un diario, registra il susseguirsi e l’evoluzione della complicata condizione psichica dell’artista, il quale era solito riprendersi allo specchio, dato chiaramente riscontrabile dall’inversione dei valori dell’immagine, nei dettagli del volto e nell’abbottonatura del suo usuale cappotto. La materia pittorica è spessa, di tratto immediato, tumultuoso, con rapidi tocchi di colore. Come in molte opere del terzo periodo, tutta la figurazione della scena è costruita mediante una linea di contorno spessa e scura, a marcare pesantemente l’impietosa raffigurazione che il pittore compie di sé, il volto particolarmente scavato, l’espressione stanca ma interrogativa, vigile, la barba incolta, le profonde rughe sul volto, l’ormai ampia calvizie, volontariamente rinvigorita dall’aggiunta di uno strato cromatico successivo e più chiaro. Sullo sfondo, è netta la bipartizione orizzontale tra il campo con le fila d’alberi, a chiudere la composizione, e il cielo uggioso, tetro, reso con pennellata ampia e succosa, guizzante, l’atmosfera livida, l’aria di tempesta, a preconizzare l’inevitabile agguato che, di lì a poco, la vita avrebbe teso al grande e controverso artista.

 

The canvas offers us an iconic example of a major genre in Antonio Ligabue’s production: a self portrait, which, as in a diary, records the progression and evolution of the artist’s complicated psychic condition. Ligabue usually used a mirror when painting his image, a datum which is clearly visible in the inversion of the values in the image, in the details of the face and the side on which his customary overcoat is buttoned. The pictorial matter is dense, the line hurried, tumultuous, with rapidly-applied touches of colour. As in many works of the artist’s third period, the entire scene is constructed using wide, dark outlines that heavily mark the pitiless study the painter makes of himself – his face particularly drawn, his expression tired but interrogatory, vigilant, his jaw unshaven, the lines on his face cut deeply, his baldness by now spread – and willingly invigorates by addition of a later, lighter, layer of colour. In the background, the horizontal division between the field with its stands of trees and the lowering, dark sky rendered with a broad, saturated, flickering brushstroke creates a livid atmosphere, the air of approaching storm foretelling the inevitable ambush that life was preparing to spring on the artist only a few years later.