Bruno Cassinari
(Piacenza 1912 - Milano 1992)
RITRATTO DI SALVATORE QUASIMODO
1948
firmato in basso a destra
olio su tela
cm 70,5x55,7
sul retro: firmato, titolato e datato "1948", etichetta non identificata datata luglio 1963, sul telaio etichetta con iscritto "Renato Acerbi"
RITRATTO DI SALVATORE QUASIMODO
1948
signed lower right
oil on canvas
27 ¾ by 21 7/8 in
on the reverse: signed, titled and dated “1948”, unidentified label dated July 1963, on the stretcher label with inscribed “Renato Acerbi”
Provenienza
Buenos Aires, Galleria Bonino
Falsetti, Prato, 6 novembre 1977, lotto 131
Falsetti, Prato, 24 novembre 1979, lotto 126
Esposizioni
Premio Nazionale di Pittura Contemporanea, Noceto, 11-25 maggio 1952, n. 84.
Mostra personale, Galleria Bonino, Buenos Aires, 1960.
Amici del Quarto platano, Galleria Falsetti, Focette, 6 agosto – 11 settembre 1977.
Bibliografia
Amici del Quarto platano, catalogo della mostra (Galleria Falsetti, Focette, 6 agosto – 11 settembre 1977) con prefazione di M. Carrà, Prato 1977, tav. 13.
Cassinari, catalogo generale dei dipinti, a cura di M. Rosci, Milano 1998, vol. I, p. 102, n. 1948-7.
La conoscenza delle opere di Picasso, avvenuta a Parigi nel 1947, segnò un momento determinante nella maturazione del linguaggio di Bruno Cassinari. Dall'esempio di Picasso sembra derivare la liberazione della sua pittura dalle strutture chiuse che fino ad allora l'avevano confinata, come anche l'avvicinamento al neocubismo e al principio di duplicazione delle forme nello spazio. Il soggetto del dipinto, Salvatore Quasimodo, nelle vesti di critico d'arte, strinse un'intensa amicizia con molti pittori e scultori italiani contemporanei, in particolare con gli esponenti del gruppo di "Corrente", di cui Cassinari fece parte. Proprio Cassinari lo ritrasse più volte: la tela qui presentata, infatti, nella resa plastica del soggetto e nell'accentuazione dei suoi tratti somatici, si avvicina a un'altra versione del ritratto del 1941, oggi in collezione privata milanese. Molto simile nell'impianto scenico e nelle diagonali forza che dalla sciarpa del poeta terminano negli angoli inferiori del dipinto, il nostro dipinto rivela però maggiore attenzione nella definizione generale dei dettagli, in particolare nella descrizione del fondale alle spalle del poeta, sommariamente accennato, invece, nell'esemplare del 1941.
Bruno Cassinari made his acquaintance with the works of Picasso in Paris in 1947, and this fact marked a determinant moment in the coming of age of the Italian painter’s language. It is from Picasso’s example that the liberation of Cassinari’s painting from the closed structures into which it had been relegated, as well as the painter’s approach to neo-Cubism and the principle of duplication of forms in space, would seem to have derived. In his role as art critic, the sitter, Salvatore Quasimodo, became a close friend of many Italian painters and sculptors his contemporaries, and in particular with exponents of the Corrente group to which Cassinari belonged. Cassinari painted Quasimodo numerous times. In its plastic rendering of the poet and its accentuation of his features, the canvas presented here closely resembles another version painted in 1941 and now in a private collection in Milan. Although very similar in terms of layout and of the diagonal force-lines which from the poet’s scarf terminate in the bottom corners of the canvas, our painting reveals greater attention to definition of the details and in particular to description of the background, which is only summarily sketched in the 1941 version.