Scuola romana, sec. XVII
SUSANNA E I VECCHIONI
olio su tela, cm 175x122
Roman school, 17th century
SUSANNA AND THE ELDERS
oil on canvas, cm 175x122
Verosimilmente eseguito a Roma nella prima metà del Seicento, il dipinto qui offerto ripete con numerose e significative varianti la Susanna di Artemisia Gentileschi ora a Burghley House nella collezione del conte di Exeter, pubblicata per la prima volta da Mina Gregori in un breve saggio che costituisce uno dei più precoci ed articolati recuperi dell’artista nel suo periodo fiorentino e romano. (M. Gregori, Su due quadri caravaggeschi a Burghley House, in “Festschrift Ulrich Middeldorf”. A cura di Antje Kosegarten e Peter Tigler, Berlino 1968, I, pp. 414-421, in particolare pp. 415 e 418, fig. 2).
A seguito di un recente restauro l’intuizione della studiosa che riferiva il dipinto ad un momento successivo al soggiorno fiorentino è stata confermata dalla data del 1622 riapparsa accanto alla firma dell’artista. Più recentemente è stata avanzata la proposta di riconoscere il dipinto nella Susanna di Artemisia ricordata nell’inventario del cardinale Ludovisi del 1623, e quindi di riferire a quest’ultimo la committenza dell’opera (Judith Mann, Ritorno a Roma; Artemisia allarga gli orizzonti 1620 – 1627, in Artemisia Gentileschi e il suo tempo. Catalogo della mostra. Milano 2016, pp. 35-38).
Come è noto, la Susanna inglese è la seconda redazione del tema biblico proposta da Artemisia, questa volta autonoma anche nell’invenzione oltre che nella stesura: la più antica versione di Pommersfelden datata del 1610 si deve infatti in larga parte all’intervento di suo padre Orazio.
Variata nell’intenzione, e più aderente al senso del testo biblico, la nuova versione sottolineava il dolore della donna e la sua fede nell’intervento divino. Il suo successo nell’ambiente romano, e verosimilmente nella cerchia dei Ludovisi, è oggi documentato dal dipinto qui offerto che, come si è detto, presenta numerose varianti rispetto alla tela inglese: innanzi tutto nel volto della protagonista e nell’acconciatura ornata di perle, come nella maggiore elaborazione delle pieghe della sua camicia.