Arte Moderna e Contemporanea

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Dadamaino ©  
(Milano, 1930 - Milano, 2004)

DADAMAINO

€ 8.000 / 12.000
Stima
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DADAMAINO

(Milano 1930 - Milano 2004)

Oggetto Ottico cromo dimanico

1966

carta su tavola

cm 40x40

 

Object Optical chromium dimanico

1966

paper on board

40x40 cm

 

 

 

DADAMAINO

(Milano 1930 - Milano 2004)

Ottico cromo sfasato (Rosa)

1966

carta

cm 40x40

firmato intitolato e datatato

 

Optical chrome-plated (pink)

1966

paper

40x40 cm

signed and dated

 

L'opera è accompagnata da autentica su fotografia

 

 

DADAMAINO RACCONTATA DA GILLO DORFLES

 

S.C. - Nel suo testo "Ultime tendenze nell'arte di oggi" ci parla di Fontana come il maestro di molti giovani artisti che negli anni '60 si sono a lui ispirati. Tra questi sicuramente possiamo includere Dadamaino con i suoi Volumi (tagli ovoidali della tela) e quindi all'arte programmata, pensa che negli anni a seguire abbia percorso  una personale ricerca basata sulla coerenza ?

Gillo Dorfles – Si, trovo che sia stata un' artista di rigorosa coerenza e determinazione, era una donna energetica  e simpatica,  molto vulnerabile ed altalenante nella sua vita personale piena di passioni e utopie,  ma nel lavoro era rigorosa e coerente. Ha saputo superare il periodo geometrizzante - programmato per giungere a opere più raffinate, con un notevole valore sia percettologico che estetico; tenuto conto di questo si possono comprendere a pieno opere come il ciclo la "Ricerca del Colore" ,  dove la pazienza e l'impegno sono tutt'uno con l'entusiasmo e la passione, caratteriste proprie dell'artista.

S.C.- Il lavoro di Dadamaino nel suo insieme, in particolare i Fatti della Vita, Alfabeti della mente, Inconscio razionale ecc... avesse  un' imprinting  più psicologico che estetico? In Elogio della Disarmonia Lei afferma che " non è attraverso le conquiste d'un pensiero scientifico che potremmo accrescere la nostra comprensione dell'opera d'arte ..." e quindi?

G.D. - Dadamaino,  come molti artisti , ha compiuto una traslazione del proprio io sulle sue opere,  ma l'aspetto estetico non è venuto mai a mancare. Il creare di un'artista deve essere un patrimonio innato, l'artista emotivamente applica il proprio "atto" di coscienza/conoscenza che ha introiettato.

S.C. - La possiamo definire un'artista semiotica.  Nel testo critico della mostra alla Galleria Giuli Lei definisce l'arte di Dadamaino "compassata e rigorosa programmazione" a suo avviso non vi era niente di emotivo nel suo operare?

G.D. - Sicuramente lavorava  con minuziosa scientificità , con impercettibili nuances di colori e segni, ma anche tinteggiature aleatorie come le Costellazioni, galassie di colori e segni vaporosi, per poi produrre nuove opere di rinnovata castigatezza, senza farsi arginare da schemi precostituiti o autoimposti che ne avrebbero ostacolato l'evoluzione fantastica.

S.C. - Trova che Dadamaino con il suo lavoro, in continuo divenire fase dopo fase, sia stata un'artista contemporanea del suo tempo?

G.D. - Dadamaino era un'artista sempre "attuale" la  consapevolezza e la coscienza del proprio valore e  del suo operare  ne ha fatto un'artista dominatrice del Fare

 

Da un’intervista del  01 Febbraio 2012