Arte Moderna e Contemporanea

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Hans Richter ©  
(Berlino, 1888 - Locarno, 1976)

RICHTER HANS

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HANS RICHTER
(Berlino 1888 - Locarno 1976)
Orchestre
1915
olio su  cartone
cm 46x63,8
firmato e datato in basso a destra 

Orchester
1915
oil on cardboard
46x63.8 cm
signed and dated lower right
on the reverse label Kunsthaus, Zurichon the reverse label Musée National D'Art Moderne

L'opera è accompagnata da autentica su fotografia rilasciata dalla Galleria Schwarz

Esposizioni
Zeichnung von Alexander Calder: Louisa Calder und Hans Richter, a cura di H. Köhn, 6
marzo 1942, New York
Hans Richter, Galleria Nazionale D'Arte Moderna, 1958 - 1959, RomaHans Richter, Galleria Civica D'Arte Moderna, 1962, Torino
Hans Richter: Dadaismo e astrazione ( 1909 - 1923 ), 10 marzo - 7 aprile 1965, GalleriaSchwarz Milano
Hans Richter, Plastic Arts of the Twentieth century, a Collection edited and published byMarcel Joray, con introduzione di Herbert Read ed un testo autobiografico dell'artistaedito da Edition du Griffon, Neuchatel/Switzerland, 1965Cubism, 1966, a cura di José Pierre edito da Heron books, Londra
Cinquant'Anni A Dada, Dada in Italia, 1916 -1966, sotto l'egida dell'Ente Manifestazionimilanesi, Milano Civico Padiglione, 24 giugno - 30 settembre 1966, Galleria Schwarz,Milano
Dada Ausstellung zum 50 jahrinen Jubilaum, Exposition Commémorative duCinquantenaire, mostra itinerante, 8 ottobre - 17 novembre 1966 Kunsthaus Zurich; poi30 novembre 1966 - 30 gennaio 1967, Musée National d'Art Moderne ParisOrigini dell'astrattismo verso altri orizzonti del reale, 18 ottobre 1979 - 18 gennaio 1980,Palazzo Reale, Milano
Hans Richter, a cura di Roberto Sianesi, annotazioni sul linguaggio di Hans Richter, 1978edito da La Nuova Foglio EditriceDada libertin & libertaire, a cura di Giovanni Lista, 2005, edito da Insolite

Bibliografia
Zeichnung von Alexander Calder: Louisa Calder und Hans Richter, a cura di H. Köhn 6marzo 1942, New York n. 10 ill. 
Hans Richter, Galleria Nazionale D'Arte Moderna, 1958 - 1959, Roma, edito da Editalia,Roma, n. 10 ill. ( pubblicato con il titolo Musica )Hans Richter, Galleria Civica D'Arte Moderna, 1962, Torino, p. 48 n. 16 ill.
Hans Richter: Dadaismo e astrazione ( 1909 - 1923 ), 10 marzo - 7 aprile 1965, GalleriaSchwarz Milano, n. 14 ill. 
Hans Richter, Plastic Arts of the Twentieth century, a Collection edited and published byMarcel Joray, con introduzione di Herbert Read ed un testo autobiografico dell'artistaedito da Edition du Griffon, Neuchatel/Switzerland, 1965, ill.
Cubism, 1966, a cura di José Pierre edito da Heron books, Londra, ill. Cinquant'Anni A Dada, Dada in Italia, 1916 -1966, sotto l'egida dell'Ente Manifestazionimilanesi, Milano Civico Padiglione, 24 giugno - 30 settembre 1966, a cura della GalleriaSchwarz, Milano, n. 68 ill.
Dada Ausstellung zum 50 jahrinen Jubilaum, Exposition Commémorative duCinquantenaire, mostra itinerante, 8 ottobre - 17 novembre 1966 Kunsthaus Zurich; poi30 novembre 1966 - 30 gennaio 1967, Musée National d'Art Moderne Paris, ill. 
Origini dell'astrattismo verso altri orizzonti del reale, 18 ottobre 1979 - 18 gennaio 1980,Palazzo Reale, Milano, n. 486 ill. 
Hans Richter, a cura di Roberto Sianesi, annotazioni sul linguaggio di Hans Richter, 1978edito da La Nuova Foglio Editrice, p. 55 ill. 
Dada libertin & libertaire, a cura di Giovanni Lista, 2005, edito da Insolite, p. 34 ill. 

HANS RICHTER
E’ per puro caso, e con l’aiuto di un amico, se un certo numero dei miei primi disegni e una piccola quantità dei mei primi dipinti sono stati salvati dall’olocausto di Hitler e dalla guerra in Germania. Queste opere appartengono per lo più al mio periodo Dada di Zurigo tra il 1916 e il 1918, e alcune sono di un periodo ancora precedente, il 1912. Questa mostra ne riunisce alcune.Esse rivelano alcune fasi decisive del mio sviluppo pittorico, dalla musica, dai disegni, dai quadri che subirono l’influenza del cubismo, fino al periodo esplosivo degli anni Dada, nei miei “Ritratti Visionari”. Ci misi tutta la nuova libertà che avevamo acquistato, la legge del caso. E poi alla fine del periodo Dada nelle mie “teste Dada” e nelle prime astrazioni, quando cercavo un “equilibrio” tra l’assoluta libertà di espressione che lasciava al caso la sua parte una disciplina che mi avrebbe garantito il libero arbitrio. Perché: Dove non c’è consapevolezza non c’è nemmeno libero arbitrio (C:G:Jung).Ciò nonostante questi pochi esempi possono illustrare alcuni dei problemi che mi impegnarono durante questi anni eccitanti e fecondi.
(Testo pubblicato nel catalogo della mostra personale alla Galleria Schwarz , Milano 4-24 maggio 1963)
Johannes Siegfried Richter (Hans Richter) nasce a Berlino il 6 aprile 1888. Studia architettura  all’Università di Berlino, nel 1908 si iscrive all’Accademia di Belle Arti e nel 1909  all’Accademia di Weimar, dove approfondisce lo studio dei maestri antichi. Intorno al 1912 si avvicina all’arte moderna interessandosi alle opere degli artisti del Blaue Reiter, nel 1913 visita la mostra "Erster Deutsche Herbstsalon" alla Galerie Der Sturm di Berlino, dove vede le opere dei fauves, dei cubisti e dei futuristi. Sostiene il manifesto futurista di Marinetti ed entra a far parte del gruppo espressionista di Monaco costituitosi intorno alla rivista “Die Aktion”. Realizza importanti opere cubo-futuriste, parti di queste verranno distrutte dalla guerra, la  carriera artistica viene interrotta dalla guerra, che lo vede impegnato al fronte fino al 1916, dove fu congedato a causa di una ferita. Nello stesso anno la rivista “Die Aktion”, con la quale aveva in precedenza collaborato, gli dedica un numero speciale. Nello stesso anno, si tiene la sua prima mostra personale alla galleria Hans Goltz di Monaco. Trasferitosi a Zurigo, entra a far parte del movimento Dada e nel 1917, dopo un breve periodo espressionista dal quale hanno origine i suoi ritratti visionari, inizia i primi esperimenti astratti. Nel 1918 Tzara gli presenta il pittore svedese Viking Eggeling, iniziando con lui una collaborazione basata su una comune ricerca artistica. L’anno dopo realizza il primo Prélude, un’opera basata sul principio di continuità di un motivo formale sviluppato su una lunga striscia di carta. Nel 1920 entra a far parte del November Group di Berlino e collabora con il periodico olandese “De Stijl”. Nella volontà di conferire un movimento autentico alle sue opere, nel 1921 si accosta al cinema e realizza il suo primo film astratto Rhythmus 21. Dal 1923 al 1926 dirige, assieme a Mies van der Rohe e Werner Graeff, la rivista “G”. In seguito realizza documentari, film pubblicitari e sperimentali, non interrompendo al tempo stesso l’attività pittorica. Nel 1940 si trasferisce negli Stati Uniti, dove due anni dopo viene nominato direttore del Film Institute al City College di New York, iniziando un’attività d'insegnamento che durerà per quindici anni. Nel frattempo entra a far parte del gruppo degli American Abstract Artists. Nel 1957 completa il film Dadascope, con poesie e prose recitate da Jean (Hans) Arp, Marcel Duchamp, Raoul Hausmann, Richard Huelsenbeck e Kurt Schwitters. La sua opera è oggetto di importanti mostre nei principali musei del mondo. Muore a Locarno, Svizzera, il 1 febbraio 1976.