Jacopo Amigoni
(Napoli, 1682 – Madrid, 1752)
FERDINANDO VI DI BORBONE E BARBARA DI BRAGANZA CON LA CORTE
olio su tela, cm 46,5x61
FERDINANDO VI DI BORBONE AND BARBARA DI BRAGANZA WITH THE COURT
oil on canvas, cm 46,5x61
Bibliografia
V. von Hermann, Jacopo Amigoni und die anfänge der Malerei des Rokoko in Venedig, in “Jahrbuch der Königlich Preussischen Kunstsammlungen”, 39, 1918, p. 168 (cit.), fig. 18, p. 165; F. Zambelli D’Alma, Contributo a Carlo Giuseppe Flipart, in “Arte Antica e Moderna” V, 1962, p. 190 (cit.), fig. 68d (l’incisione del dipinto); J. Luna, El retrato de Ferdinando VI y Barbara con su corte, por Amigoni, in “Archivo Espanol de Arte” 52, 1979, pp. 339-341; R. Pallucchini, La pittura nel Veneto. Il Settecento, I, Milano 1994, pp. 124-26 (sulla vicenda generale).
Questo raffinatissimo dipinto costituisce l’unico documento pittorico oggi conosciuto del ritratto dei sovrani spagnoli circondati dalla corte e incoronati dalla Fama eseguito da Jacopo Amigoni per il palazzo del Buen Retiro in occasione del suo soggiorno madrileno, tra il 1747 e il 1752. Documentato dall’incisione trattane da Charles-Joseph Flipart (1721–1797) allievo a Venezia dell’Amigoni stesso e, come incisore, di Joseph Wagner, il grande dipinto fu visto da Anton Raphael Mengs nel 1768 nella sua collocazione originaria, per poi finire distrutto, verosimilmente nel corso della guerra peninsulare del 1808 che vide la fine del palazzo reale voluto da Filippo IV nel primo quarto del Seicento.
L’incisione di Flipart, la cui lastra si conserva nella Calcografia madrilena, è stata per lungo tempo l’unica conferma alla citazione del Mengs, così come ricostruito dall’indagine di Juan Luna (1979) riportata da Rodolfo Pallucchini che tuttavia non conosceva il nostro dipinto. È tuttavia proprio lo studioso veneziano a citare questa composizione, a lui nota attraverso l’immagine incisa, in relazione a un altro celebre ritratto di gruppo dipinto da Jacopo Amigoni proprio negli stessi anni, quello che unisce in una conversazione tra amici i protagonisti del dramma in musica settecentesco, ovvero Pietro Metastasio, Carlo Broschi - il celebre Farinelli - la cantante Teresa Castellini e il pittore stesso (Melbourne, National Gallery of Victoria).
Anche il nostro dipinto dà conto del ruolo della musica alla corte madrilena, ponendo nella cantoria a destra sullo sfondo un gruppo di musici in cui si è voluto riconoscere il violinista Joseph Herrando e lo stesso Farinelli, presente alla corte di Madrid dal 1737 e forse artefice dell’invito all’Amigoni, che lo raggiunse dieci anni dopo.
Pittore di corte, attivo nella decorazione dei palazzi reali di Aranjuez e del Retiro, ritrattista dei sovrani e dei cortigiani più in vista, Jacopo Amigoni concluse a Madrid una fortunata carriera interamente spesa al servizio delle maggiori corti europee e dell’aristocrazia internazionale, lontano da Venezia che pure lo annovera tra i suoi protagonisti.