Galileo Chini
(Firenze 1873 - 1956)
NATURA MORTA CON CRISANTEMI
olio su tavola, cm 88x121
firmato e datato '32 in alto a sinistra
STILL LIFE WITH CHRYSANTHEMUMS
oil on panel, 88x121 cm
signed and dated '32 upper left
Provenienza:
Collezione privata
Esposizioni:
Galileo Chini, Dipinti, decorazione, ceramica, teatro, illustrazione, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Roma, 9 giugno-10 settembre 2006
Bibliografia:
F. Benzi, M. Margozzi - Galileo Chini, Dipinti, decorazione, ceramica, teatro, illustrazione, Verona 2006, n. 3.31, p. 140-141, 271
Negli anni Venti e Trenta la pittura di Chini è moderna, nel piacere puro della pittura, nella felicità e nella gaiezza di espressione, che si situa il centro dell’espressione chiniana a partire dal periodo siamese.
L’artista toscano si pone fuori dal tempo vertiginoso della scienza, preferendo farsi muovere da pulsioni interne alla propria coscienza emotiva e si colloca all’interno della vastissima ricerca estetica del pieno naturalismo lontano dal suo precedente decorativismo secessionistico: molti dei titoli dei suoi dipinti sottolineano questa volontà precisa, utilizzando senza posa i termini, ricordo, impressione, armonia oltre ad un numero infinito di precisazioni stagionali. I soggetti prediletti di questi anni sono le nature morte e i paesaggi, soprattutto quelli della Versilia; nelle nature morte impastate di colori chiari e dagli accordi cromatici raffinati e leggeri, Chini compone con gusto scenografico oggetti casalinghi, sui quali proietta un sapore nostalgico, le vivande della casa, nelle quali vede la vivace pienezza della natura e i mazzi di fiori dei quali coglieva le più segrete sfumature come in questa stupenda natura morta, dove con pennellate veloci e delicate compone un lussureggiante vaso di crisantemi, in perfetta armonia cromatica con un vassoio di diosperi, accanto al quale dispone uno dei suoi amati serviti cinesi, ricordi del viaggio in Siam.