Bottega di Severo Calzetta da Ravenna, prima metà secolo XVI
MARCO AURELIO
in bronzo, su base esagonale cesellata a volute e terminante su tre zampe ferine, cm 21x16,5x16
Workshop of Severo Calzetta da Ravenna, first half 16th century, Marcus Aurelius
Bibliografia di confronto
C. Avery, La Spezia, Museo Civico Amedeo Lia, Sculture, Bronzetti, Placchette, Medaglie, Cinisello Balsamo (Mi) 1998, pp. 108-109 n. 62;
P. Cannata, Museo Nazionale del Palazzo Venezia. Sculture in Bronzo, Roma 2011, pp. 54-55 n. 50
L’esemplare qui presentato mostra evidenti affinità con simili bronzetti conservati al Museo di Palazzo Venezia e al Museo Civico Amedeo Lia, il primo ricondotto da Cannata alla temperie padovana di inizio Cinquecento, il secondo circoscritto da Avery alla cerchia di Severo Calzetta da Ravenna (Ravenna 1465 circa - Ravenna 1543 circa). Il gran numero di esemplari simili accostati alla produzione dell’artista ben evidenzia il diffuso gusto per la scultura classica tradotta in scala ridotta tipico delle Wunderkammer. La statua equestre di Marco Aurelio, allora visibile a Roma presso la basilica di San Giovanni in Laterano, era già stata riprodotta da Antonio Averlino detto il Filarete come dono per Piero di Cosimo de’ Medici nel 1465, ma fu Severo Calzetta a riadattarla a una molteplicità di usi e composizioni: se con la sola aggiunta di una cornucopia nella mano sinistra dell’imperatore poteva prestarsi a essere impiegata come portacandela, con l’aggiunta di piccoli recipienti per l'inchiostro e il polverino poteva diventare un calamaio, con la cornucopia a fungere da alloggio per la penna.