ARCADE | Dipinti dal XVI al XX secolo

Firenze, 
mar 29 Settembre 2020
Asta Live 1005
287

Georges-Antoine Rochegrosse
(Versailles, 1859 - Algeria, 1938)

Georges-Antoine Rochegrosse

€ 16.000 / 22.000
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Georges-Antoine Rochegrosse

(Versailles 1859 - Algeria 1938)

SALOMÈ

olio su tela, cm 126x95

firmato in basso a sinistra

 

SALOMÈ

oil on canvas, 126x95 cm

signed lower left

 

Pittore ed illustratore francese, Georges Antoine Rochegrosse, si prepara ad entrare nel mondo dell'arte studiando a Parigi con il pittore orientalista Alfred Dehodencq, frequentando l'Académie Julian e gli atelier del ritrattista Jules Joseph Lefebvre e di Gustave Boulanger, l'inventore dello stile chiamato Neo-Greco. All'inizio della sua carriera pittorica, si dedica prevalentemente alla pittura di genere storico distinguendosi per uno stile naturalistico dai dettagli di grande impatto emotivo, tanto da ottenere la medaglia d’oro all’esposizione universale del 1899 e il titolo di Ufficiale della Legione d'Onore nel 1910. I suoi dipinti sono composizioni sofisticate, ispirate alle civiltà egizia, romana o bizantina.

La svolta nella carriera artistica del pittore avviene grazie ad un viaggio nel continente africano. Rochegrosse amava in modo particolare l'atmosfera dell'Algeria, allora territorio francese, che aveva "scoperto" nel 1894; qui a El-Biar, un sobborgo di Algeri, si stabilisce definitivamente nel 1900. Durante i trentotto anni passati in Algeria realizza numerosi quadri, tra i quali si inserisce anche il dipinto che qui presentiamo, legati al mondo orientale, agli Harem, ai personaggi e paesaggi esotici, riscuotendo grande successo. La sua pittura esplora, con pura immaginazione, i luoghi chiusi dei sovrani orientali, arricchendoli di decorazioni, orpelli e di eleganti figure femminili. Il rito del bagno, quello della conversazione, il lavaggio dei capelli, l’attesa del signore, diventano soggetti dei suoi dipinti. Protagonista della tela è una donna ammaliante vestita solo di un impalpabile velo azzurro, anelli arricchiti da pietre preziose e braccialetti in foggia di serpenti. La folta chioma è impreziosita da piume di pavone e l’intero sfondo del dipinto riempito dalla ricchezza dei fiori. Chissà che dietro questo ritratto non si celi una rappresentazione della Salomè, danzatrice seducente che tanto ha “affascinato l’arte”.