ARCADE | Dipinti dal XVI al XX secolo

Firenze, 
mar 29 Settembre 2020
Asta Live 1005
151

Girolamo da Treviso il Giovane

€ 4.000 / 6.000
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Girolamo da Treviso il Giovane

(Treviso, 1497? - Boulogne, 1544)

SANTO VESCOVO CHE ESORCIZZA UN INDEMONIATO

olio su tavola, cm 20,5x30

 

A SAINT BISHOP EXORCISING A POSSESSED

oil on panel, cm 20,5x30

 

Bibliografia

Restauri di Marca, Semestrale per la conservazione del patrimonio artistico e culturale, 2020, p. 21.

 

Bibliografia di confronto

P. Aretino, Lettere, a cura di P. Procaccioli, I, Roma 1997, p. 195 (1537); II, ibid. 1998, pp. 81 (1538), 379 (1542); III, ibid. 1999, p. 235 (1546); G. Vasari, Le vite (1568), a cura di G. Milanesi, V, Firenze 1880, pp. 135-139, 614 s.; B.B. Fredericksen - F. Zeri, Census of pre-nineteenth-century Italian paintings in North American public collections, Cambridge, MA, 1972, p. 93; M. Lucco, Venezia 1500-1540, in La pittura nel Veneto. Il Cinquecento, I, Milano 1996, pp. 83, 128-130, nn. 305-307;  C. Gilbert, La pittura bolognese del Cinquecento: una ipotesi di definizione, in Torquato Tasso e la cultura estense, a cura di G. Venturi, II, Firenze 1999, pp. 738 s.

 

Referenze fotografiche

Fondazione Zeri, scheda 31015

 

Ricondotto alla mano di Girolamo da Treviso da Federico Zeri, l’opera presentata, forse un elemento di predella, può essere accostata per ragioni stilistiche agli ultimi anni di attività del pittore. Un analogo dinamismo che anima le figure è presente in altri due monocromi, di sicura assegnazione, raffiguranti la Natività e l'Adorazione dei pastori, entrambi a Cambridge (Fogg Art Museum), e in una tavoletta, sempre a monocromo con lumeggiature giallo - oro, con I quattro Evangelisti che lapidano il Papa (Hampton Court, Royal Collection), interessante esempio di iconografia antipapista, la cui attribuzione a Girolamo da Treviso formulata da P. Pouncey, e confermata da Zeri, oggi risulta essere maggiormente problematica. Tali opere apparterrebbero al periodo inglese del pittore, periodo di cui purtroppo rimangono scarse testimonianze.

L’attività di Girolamo da Treviso, come quella di molti suoi contemporanei, fu caratterizzata da straordinaria mobilità e versatilità: se poco è conosciuto circa i suoi esordi, l’artista è in seguito documentato a Venezia, Bologna, Genova, Faenza, Mantova. Secondo Vasari (1568, p. 138), in seguito alla sconfitta durante il concorso per la pala d’altare dell’ospedale della Morte a Bologna, il pittore decise di trasferirsi in Inghilterra dove, come si desume da una lettera di Pietro Aretino ad Andrea Odoni del 1538 (II, p. 81), era apprezzato dal re Enrico VIII, non solo per le sue qualità di pittore, bensì per quelle di ingegnere militare.

Sempre grazie alle notizie contenute in una lettera dell’Aretino (III, p. 235), Girolamo da Treviso morì poco prima del settembre 1544 a Boulogne, in Piccardia, colpito da una cannonata mentre lavorava ai bastioni e alle fortificazioni per le artiglierie inglesi impegnate nell'assedio della città francese.