Girolamo Gambarato
(Venezia, 1550 circa – 1628)
PROGETTO PER UN AFFRESCO
matita nera, penna e inchiostro, pennello e inchiostro acquarellato, carta vergellata, mm 217x393
DESIGN FOR A FRESCO
black chalk, pen and ink, brush and wash, laid paper, 217x393 mm
Giovane frequentatore della bottega di Giuseppe Salviati (Castelnuovo di Garfagnana, 1520 – Venezia, 1575), Girolamo Gambarato secondo il pittore e biografo degli artisti veneti, Claudio Ridolfi (C. Ridolfi, Le Maraviglie dell’arte overo le vite degli illustri veneti e dello Stato, Venezia 1648), praticò anche con Jacopo Palma il giovane (Venezia, 1549 –1628), suo coetaneo, che “lo coagiutò spesso nelle opere sue”. Gambarato, al pari di Palma e di altri illustri artisti quali Veronese e Tintoretto, fu coinvolto nella decorazione pittorica di Palazzo Ducale: suo è il telero raffigurate l’Incontro ad Ancona di Alessandro III, accompagnato dal Barbarossa, con il Doge Ziani, al quale offre un ombrello d’oro dove è stata rilevata una solidità e pacatezza di impianto desunta da Salviati e, al contempo, soprattutto nelle figure in primo piano, il pittoricismo corsivo di Palma (cfr. R. Pallucchini, La pittura veneziana del Seicento, Milano 1981, I, p. 54). E ancora a quest’ultimo rimanda la celerità di tratto delle linee serpentinate che definiscono le forme di questo foglio inedito, che va ad arricchire il suo ancora scarno corpus disegnativo.