Opere su carta: disegni, dipinti e stampe dal secolo XV al XIX

Firenze, 
mer 14 Aprile 2021
Asta Live 1006
179

Pietro Giacomo Palmieri                                                   

€ 2.500 / 4.000
Stima
Aggiudicazione
Valuta un'opera simile

Pietro Giacomo Palmieri                                                   

(Bologna, 1737 - Torino, 1804)                                            

PAESAGGI CON PASTORI E ANIMALI

coppia di disegni, penna e inchiostro, pennello e inchiostro acquarellato grigio e nero, mm 35,5X51,5; mm 34x44                                     

firmati "Palmerjus Inc. fecit" e "Palmerjus Fecit" in basso a destra      

(2)                                                                       

                                                                          

TWO LANDSCAPES WITH SHEPHERDS AND ANIMALS                                 

pen and ink, brush and grey and black wash, mm 35,5X51,5; mm 34x44, a pair                                                       

signed "Palmerjus Inc. fecit" and "Palmerjus Fecit"  lower right          

(2)  

                                                                    

Bibliografia di riferimento

C. Travisonni, Scambio delle tecniche e citazioni da Francesco Londonio nei disegni di Pietro Giacomo Palmieri, in “Arte lombarda”, Nuova Serie 175, 3, 2015, pp. 146-153.

 

Inedite prove dell’ultima fase della carriera di Pietro Giacomo Palmieri, disegnatore, pittore e incisore all’acquaforte di origine e formazione bolognese, attivo principalmente, oltre che nella sua città natale, a Parma, Parigi e infine a Torino dove si trasferisce nel 1778. Nella collezione del Museo Civico d’Arte Antica di Palazzo Madama di quest’ultima città, sono conservati quattro disegni che offrono calzanti confronti con quelli offerti (inv. 2625/DS, 2626DS, 2627DS, 2628DS). Tipico è il virtuosismo dell’artista nell’imitare l’aspetto di stampe colorate, combinando un tratto lineare che guarda all’acquaforte a larghe stesure di inchiostro diluito sullo sfondo che riecheggiano l’acquatinta. I due fogli, come quelli dell’istituzione torinese, rivelano poi lo studio sulle stampe del milanese Francesco Londonio, da cui Palmieri ricavava motivi poi riassemblati secondo il gusto contemporaneo.

Si ringrazia Chiara Travisonni per i suggerimenti forniti durante la redazione di questa scheda.