DAL RINASCIMENTO AL PRIMO 900. PERCORSO ATTRAVERSO CINQUE SECOLI DI PITTURA

Firenze, 
mar 2 Febbraio 2021
Asta Live 1012
8

Bernardo Daddi

€ 80.000 / 120.000
Stima
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Bernardo Daddi

(attivo a Firenze tra il 1320 e il 1348)

CROCIFISSIONE

tempera su tavola, fondo oro, cm 56,5x25,8

 

CRUCIFIXION

tempera on panel, gold ground, cm 56,5x25,8

 

Bibliografia di riferimento

R. Offner, A Critical and Historical Corpus of Florentine Painting. vol. 3, section 3, The Fourteenth Century: The Works of Bernardo Daddi, nuova ed. a cura di M. Boskovits, Firenze 1989; M. Boskovits, A. Tartuferi, Cataloghi della Galleria dell'Accademia di Firenze. Dipinti. Dal Duecento a Giovanni da Milano, 2003, pp. 48-79.

 

Referenze fotografiche

Fototeca Zeri, n. scheda 2754

 

Elemento centrale di un complesso più ampio, con ogni probabilità un altarolo portatile destinato alla devozione privata, questa suggestiva Crocefissione rientra nella cospicua produzione di Bernardo Daddi e della sua fiorentissima bottega che rispondeva al gusto della ricca borghesia fiorentina trecentesca.

Menzionato nelle Trecentonovelle di Francesco Sacchetti – manoscritto del XIV secolo conservato presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, stampato per la prima volta nel 1724 - come uno dei maggiori seguaci di Giotto, le testimonianze più antiche di Daddi mostrano infatti una stretta interpretazione della cultura giottesca sulla quale successivamente innesterà le sollecitazioni culturali provenienti dalla pittura senese contemporanea: proprio in quest’ottica è stata rivalutata l'importanza storica rivestita da tale maestro trecentesco.

La nostra tavola va inserita tra le opere eseguite nella fase finale della sua attività - documentata dal 1320 al 1348 - quando riesce a esprimersi con analoga naturalezza e finezza esecutiva sia in grandiosi polittici che nelle opere di piccole dimensioni.

Al 1343 risale la Crocifissione conservata presso la Galleria dell'Accademia di Firenze che è considerata fra i dipinti più significativi di questo decennio, quando mostra una più armoniosa fusione tra la sua formazione giottesca e le sue propensioni gotiche: la padronanza nell’organizzazione scenica e lo stesso linguaggio narrativo, vivace e cromaticamente brillante, caratterizzano anche il nostro esemplare.

Le figure si distinguono per gli immancabili occhi a forma di mandorla e le aureole dorate attorno alla testa, riprese frontalmente con alle spalle sfondi dorati e decorati, mostrano l’impiego di punzoni come in altre opere di grande impegno quali il polittico di San Pancrazio oggi agli Uffizi e l’Incoronazione di Maria Vergine tra angeli e santi, (Firenze, Galleria dell'Accademia).