DAL RINASCIMENTO AL PRIMO 900. PERCORSO ATTRAVERSO CINQUE SECOLI DI PITTURA

Firenze, 
mar 2 Febbraio 2021
Asta Live 1012
46

Giovan Battista Lampi

€ 20.000 / 30.000
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Giovan Battista Lampi

(Romeno (Trento), 1751 – Vienna, 1830)

RITRATTO DEL CONTE GIUSEPPE INNOCENZIO FESTI

RITRATTO DELLA CONTESSA MARIANNA FESTI

coppia di dipinti, olio su tela, cm 93x67,5

firmati e datati "Io. Bapt. Lamp. pinx. 1779"

 

PORTRAIT OF COUNT GIUSEPPE INNOCENZIO FESTI

PORTRAIT OF COUNTESS MARIANNA FESTI

oil on canvas, cm 93x67,5, a pair

signed and dated "Io. Bapt. Lamp. pinx. 1779"

Il primo iscritto e dedicato “A Monsieur/Monsieur le Noble Compte/Joseph Innocent Festi/D.o Ebenberg et Braunfeld/Roverede” sulla lettera; iscritto “Aetatis Suae An 38” sul taglio del libro posto sul tavolo.

Il secondo iscritto al centro "Marianna Contessa Festi/ Nobile Bilieni".

Riemersi da pochi anni dall’antica raccolta di provenienza, i dipinti qui offerti concludono la prima attività di Giovan Battista Lamp (che solo nel 1782 adotterà la forma italianizzata “Lampi” del cognome paterno) con la raffigurazione di due esponenti di una delle principali famiglie di Rovereto, dove l’artista trentino soggiorna per gran parte di quel 1779. Come riportato nel regesto di documenti che accompagna il catalogo dell’esposizione monografica tenuta a Trento nel 2001, a cura di Fernando Mazzocca e Roberto Pancheri che ha dedicato al pittore numerosi interventi (Un ritrattista nell’Europa delle corti: Giovan Battista Lampi 1751-1830) in quell’anno Lampi ritrasse vari personaggi dell’aristocrazia cittadina e in particolare i fratelli Giuseppe Innocenzo, Giovanni Bernardino e Lorenzo Festi. Il primo dei nostri dipinti, il cui protagonista è identificato dall’indirizzo della lettera finta sul tavolo, ritrae appunto il maggiore di essi nel suo trentottesimo anno, prima della nomina a Consigliere Aulico del Principe-Vescovo di Trento, Pietro Virgilio Thun, nel 1783, e prima che nel 1788 egli ospitasse per quasi un mese il sedicente Conte di Cagliostro in arrivo da Vienna. Accompagna il suo ritratto quello della moglie, la nobile Marianna de Bilieni, sposata nel 1766. Attivo in Trentino a partire dal 1772 ma con un soggiorno di formazione a Verona nel dicembre dell’anno successivo, nel 1781 Giovan Battista Lampi si reca a Innsbruck per ritrarre una Arciduchessa d’Austria. Inizia così la brillante carriera che lo condurrà nelle più raffinate corti europee, in particolare quella di Caterina II al cui servizio si trattiene dal 1792 al 1798. Legati ai modelli della ritrattistica aristocratica della metà del Settecento, i dipinti qui offerti sono ancora lontani dalle soluzioni che Lampi saprà elaborare negli ultimi due decenni del secolo a contatto coi maggiori protagonisti del genere, fra cui la Vigée-Lebrun. Anticipa tuttavia i suoi capolavori la tecnica raffinatissima con cui l’artista sa rendere i dettagli indicativi del ruolo sociale dei suoi committenti.