Francesco Paolo Michetti
(Tocco da Casauria 1851 - Francavilla al Mare 1929)
RITORNO DALL'ERBAGGIO
olio su tela, cm 54x79,5
firmato e datato "1871" in basso a destra
THE RETURN FROM THE HERBAGE
oil on canvas, 54x79.5 cm
signed and dated "1871" lower right
Provenienza
Collezione privata, Milano
Nel 1871, iscritto da qualche anno all'Istituto di Belle Arti di Napoli dove frequenta la scuola di Domenico Morelli grazie ad un sussidio riconosciutogli dal consiglio provinciale di Chieti, Michetti ottiene un permesso per tornare in Abruzzo per qualche mese e per dedicarsi a degli studi dal vero. In questo frangente nasce questo dipinto con una pastorella e un gruppo di tacchini al seguito. La ragazza, ritratta in piedi quasi al centro della tela, si staglia contro un cielo luminoso e terso nella parte alta, in contrasto con la zona sottostante, delimitata da un nuvolame che sembra essere stato tracciato con pennellate circolari sempre più affievolite verso destra. La zona della vegetazione risulta più pacata nelle cromie in parte ravvivate da un'area acquitrinosa sulla sinistra. Ai piedi della giovane, vestita con abiti tradizionali e con la lunga gonna nera arricchita da decorazioni dorate sui bordi, ci sono dei tacchini che la ragazza, con espressione assorta e quasi svogliata, accompagna nel loro cammino servendosi di un lungo bastone. Tutto intorno il silenzio, gli ampi spazi, la luce della natura d'Abruzzo, la terra a cui Michetti rimane legato anche dopo le esperienze di Napoli e di Parigi, la città in cui si reca per la prima volta proprio nel 1871. Siamo in un momento significativo per la sua formazione artistica: nella sua pittura piacevole e immediata di abile colorista e disegnatore iniziano infatti a prendere forma quegli elementi principali che caratterizzeranno la sua produzione. La frequentazione a Napoli di Giuseppe De Nittis e di Marco De Gregorio e le visite allo studio di Filippo Palizzi contribuiscono a rafforzare in Michetti l'inclinazione naturale verso una pittura dedicata a pastori e animali in ambientazioni fortemente realistiche.
Grazie alla vendita di una serie di opere ai fratelli Paolo e Beniamino Rotondo, raffinati collezionisti napoletani e tra i primi estimatori di Michetti, e all'intermediazione di De Nittis, trasferitosi da qualche anno a Parigi, l'artista abruzzese riesce, sempre nel 1871, a stipulare un contratto con il mercante d'arte tedesco Friedrich Reitlinger, accordo che prevede un mensile di 200 lire e che gli avrebbe assicurato la partecipazione agli ambitissimi salons parigini. Ed è proprio al Salon del 1872 che Michetti debutta con due quadri, Le sommeil de l'innocence e Retour du potager (Ritorno dall'orto) che dal titolo, indicato da Tomaso Sillani, autore della principale monografia di Michetti, come Ritorno dall'erbaggio (T. Sillani, Francesco Paolo Michetti, 1932, p. 157), sembra attendibile trattarsi di un'opera vicina al tema raffigurato nel nostro dipinto. Anche le dimensioni, la cornice originale di Ritorno dall'erbaggio tipica delle esposizioni francesi, il soggetto e l'anno di realizzazione portano ad avvalorare, in effetti, un'attinenza con Retour du potager, da alcuni studiosi identificato con Retour du paturage (Ritorno dal pascolo), il quadro che troviamo registrato con questa dicitura negli elenchi provenienti dagli archivi della Maison Goupil, (libro quinto, opera n. 6601, p. 237), appartenente a Reitlinger e ceduto, il 30 maggio 1872, al mercante francese che, fortemente interessato alla pittura michettiana, era desideroso di accogliere nella sua prestigiosa "scuderia" internazionale anche l'artista abruzzese.
La datazione di questo dipinto (1871) ci porta inconfutabilmente a Parigi quando il Michetti è in contatto prima con Reitlinger e successivamente, per intercessione di De Nittis, entra a far parte dei pittori della Maison Goupil.
E.S.