Vittorio Matteo Corcos
(Livorno 1859 - Firenze 1933)
RITRATTO DI GENTILDONNA CON CARROZZINA
olio su tela, cm 97x47
firmato e datato "90" in basso a sinistra
PORTRAIT OF A LADY WITH A PRAM
oil on canvas, 97x47 cm
signed and dated "90" lower left
Una giovane passeggia lungo una strada costeggiata da piccoli alberi che si affacciano sulle colline di Firenze. Con il suo viso ovale, gli occhi intensi, il naso lungo e stretto, la ragazza ci guarda con espressione assorta. Il suo corpo è interamente coperto da un abito elegante, di stoffa grigio scura, rimane nuda solo la delicata pelle del viso. I capelli neri, raccolti dietro la nuca, sono nascosti da un cappello alla moda. Siamo nel 1890 quando Corcos, rientrato in Italia da Parigi già da qualche anno, vive a Firenze dove si è trasferito subito dopo il matrimonio con Emma Ciabatti, celebrato nel 1886 a Livorno. La fine del suo soggiorno parigino, durante il quale il pittore si era distinto come raffinato ritrattista della scuderia Goupil, non segna la cessione del contratto con la celebre Maison e questo ritratto rientra a pieno titolo in quelle tele di gusto francese dalla ricercata eleganza borghese e con quel tocco di frivolezza dato dalla carrozzina alle spalle dell’effigiata. Concentrato com’è a osservare la giovane durante sua passeggiata, l’artista sembra poco interessato al bambino, di cui accenna solo una manina libera dal tessuto bianco spumeggiante che ricopre la carrozzina. Una scelta simile verrà adottata due anni dopo nel dipinto Le istitutrici ai Campi Elisi (Palazzo Foresti, Carpi) in cui vediamo, in primo piano, a sinistra, una bambina accucciata intenta a giocare con sabbia e formine, vestita con una cuffia bianca di pizzo calata sulla testa che cela completamente il volto.
L’abilità sviluppata da Corcos nella resa dei dettagli è certamente uno dei suoi vanti ottenuti dopo anni di attenti studi svolti prima all’Accademia di Belle Arti di Firenze e poi alla scuola napoletana di Domenico Morelli. A soli ventun anni arriva nella metropoli parigina dove lavora per Goupil dedicandosi in particolare ai ritratti femminili della borghesia cittadina. Si avvicina così a De Nittis e alla sua pittura raffinata al punto che alcune sue opere verranno attribuite all’artista barlettano. In uno dei casi più noti, il ritratto Donna con cane, già in collezione Calisto Tanzi, la tela, anch’essa ambientata all’aperto, porta persino la firma di De Nittis.
Il rientro in Italia e la frequentazione degli amici macchiaioli non discostano Corcos dal genere di ritrattistica su committenza che gli assicura un guadagno adeguato per mantenere con agio la sua famiglia. Egli ormai si è affermato come il ritrattista delle donne, della loro grazia ed eleganza, dei dettagli, anche minimi, descritti con una precisione quasi maniacale, che raggiungono degli apici sorprendenti nella resa dei tessuti. Spesso però ama lasciare nei suoi quadri lo spazio per un’indagine paesaggistica come in questo piacevole sfondo, illuminato dai raggi solari, che prende vita gettando l’occhio oltre la fila regolare di alberi cresciuti lungo il vialetto. Si tratta di una descrizione naturalistica delle colline di Fiesole che richiama quella raffigurata da Corcos tre anni prima in un altro ritratto femminile, grande al vero, proveniente dalla collezione di Gaspare Gussoni e presentato alla Biennale di Venezia nel 1934 nell’ambito della Mostra Internazionale del Ritratto dell’Ottocento. In quel caso la figura femminile è colta nell’atrio di un palazzo, qui invece l’ambiente all’aperto della periferia cittadina avvolge completamente la giovane effigiata.
E.S.