Renzo Zavanella
(Mantova 1900, Milano 1988)
Coppia di poltrone
telaio in legno, imbottite e rivestite in tessuto nei toni dell’avorio e tortora Presentano etichetta “palazzo internazionale delle aste ed esposizioni S.p.A, Firenze 592”
Produzione Italia, 1950 circa cm 68x70x96
Expertise dell'archivio Renzo Zavanella
Ringraziamo l'architetto Davide Allegri per la scheda attributiva:
Le poltrone in oggetto rappresentano una interessante evoluzione del design di arredo di Renzo Zavanella. L’architetto mantovano era solito disegnare “pezzi unici” ad hoc per le singole residenze, oggetti che non veni- vano prodotti industrialmente in serie, rimanendo così fedele a quella dimensione artigianale della professione e a quella volontà di sperimentare, di volta in volta, forme materiali e tecniche nuove. All’interno di questa produzione ricca e poliedrica si possono comunque rilevare alcuni tratti comuni nel design d’arredo zavanel- liano. In primo luogo una ricerca formale plastica tendente all’epressionismo portata non di rado alle estreme conseguenze di forme organiche e “naturali” tanto che lo stesso Gio Ponti, a proposito degli arredi dell’Hotel Lido Mediterrano di Sanremo si domandò, in articolo apparso su «Domus», se gli arredi disegnati da Zavanella fossero stati plasmati con le materie plastiche che le nuove tecnologie cominciavano allora a mettere a disposi- zione dei designers più innovativi e attenti all’evoluzione delle tecniche di produzione; in secondo luogo la ri- cerca di una spazialità tridimensionale, per molti versi scultorea; infine la comune radice formale che, nel caso particolare delle sedute, rimanda alle sue sperimentazioni e ai suoi studi ergonomici per le sedute dei treni. La seduta presentata richiama indirettamente tratti seppur, come accennato all’inizio, con una propria ed “unica” declinazione. Questi pezzi costituiscono, probabilmente, esempi di studi successivi (rispetto a quelli della fine degli anni Quaranta relativi ad esempio all’Hotel Lido poco sopra accennato) dove all’organicismo plastico si sostituisce un geometrismo più deciso e lineare, maggiormente affine, ad esempio, agli arredi che Zavanella propone già a partire dal 1951 per le carrozze “OM”
A PAIR OF ARMCHAIRS, WOODEN STRUCTURE, IVORY AND LIGHT TAUPE FABRIC UPHOLSTERY
Bibliografia di confronto
D. Allegri, Renzo Zavanella 1900-1988 Architettura Design Tecnologia, ScriptaEdizioni, Trento 2019, pp. 388-390