CRATERE A MASCHERONI
ITALIA MERIDIONALE, PUGLIA (RUVO DI PUGLIA ?), 340-320 a.C.
Cratere a mascheroni apulo a figure rosse. Presenta orlo piatto, alto collo svasato, corpo ovoidale, anse verticali desinenti sul labbro in volute con mascheroni femminili all’interno e sulla spalla con coppia di teste di cigno, alto piede a tromba. Su orlo, labbro, collo e spalla decorazione accessoria con motivi geometrici e fitomorfi, sul lato A testa femminile volta a sinistra sporgente da un fiore in complicato intreccio vegetale, sotto le anse grandi palmette ai lati delle quali si dipartono volute. Sul corpo lato A: al centro naiskos ionico con tetto a volute reso di prospetto, al cui interno siede una donna con cista e palla nella destra, corona nella sinistra. Ai lati del naiskos due figure stanti: una femminile con ombrellino parasole e situla nella sinistra ed una maschile con tirso e strigile nella destra. Lato B: ai lati di una stele addobbata con bende sacrificali si dispongono una donna stante, volta a destra con in mano una corona e dei grappoli ed un personaggio maschile stante, nudo, incoronato, con in mano una situla ed un tirso. H. 60 cm, diam. orlo 28 cm.
Questa monumentale forma vascolare, ascrivibile alla fase tarda della produzione apula, può essere avvicinata, se non attribuita, al Pittore della Patera (su cui recentemente F. Giacobello, aspetti produttivi delle officine del pittore dell’Ilioupersis e del pittore della patera, in Savoir-faire antichi e moderni. Pittori e officine ceramiche nell'Apulia di V e IV secolo a.C., Milano 2018, pp. 120-124 con bibliografia). Fra i confronti si veda in particolare un cratere a mascheroni di più piccole dimensioni da Würzburg (Martin von Wagner Museum, H. 4519: G.) G. Günter, CVA Würzburg 4, München 1999, pp. 16-17, tavv. 7-8): si notino le analogie non soltanto nella partizione decorativa complessiva e nelle decorazioni secondarie, ma anche nella resa dei volti femminili entro i mascheroni.
Provenienza
Antichità Pino Bianco, acquisto anni '90.
Collezione privata