EPIGRAFE DI UN LIBERTO DELL’IMPERATRICE LIVIA
Roma, I secolo d.C.
Lastra quadrangolare in marmo bianco (22,5 x 25 cm) che conserva un testo posto su cinque linee, così leggibile:
M. Lìvius | Athyi l(ibertus) | Ph`i´localus. | M. Livius | Priscus f(ilius).
La lastra, probabilmente ottenuta tagliando un elemento oblungo in marmo destinato a raccogliere più nomi, ricorda M. Livio Filocalo ed il figlio M. Livio Prisco. Queste due figure possono essere identificate come liberti di Livia, moglie di Augusto e prima imperatrice romana, grazie alla menzione del nome del patrono del primo M. Livio Athys. Questa figura è infatti nota da almeno tre epigrafi dal Monumentum Liviae, rinvenuto nel XVIII secolo sulla via Appia, e da un altro contesto ignoto le cui epigrafi sono in parte conservate a Palazzo Corsini al Prato.
Provenienza
Collezione privata
Si ringraziano il prof. G. A. Cecconi ed il dott. C. Slavich dell’Università di Firenze per le considerazioni sul testo
La Soprintendenza di Firenze ha intenzione di dichiarare l’interesse archeologico particolarmente importante di questo lotto