Da Giacomo Zoffoli, fine secolo XIX
PEGASO E BELLEROFONTE
placca in bronzo, cm 35x24, entro cornice in legno intagliato e dorato con battuta a perlinatura continua seguita da sagoma a cassetta intagliata a grottesche su fondo bulinato intervallate da fiori a rilievo agli angoli, fascia aggettante intagliata a unghiatura si porta a muro con foglie aperte agli angoli, cm 50x39
After Giacomo Zoffoli, late 19th century, Bellerophon with Pegasus, bronze
Bibliografia di confronto
A. D’Agliano, L. Melegati (a cura di), Ricordi dell’antico. Sculture, porcellane e arredi all’epoca del Grand Tour, catalogo della mostra, Roma 7 marzo 2008 – 6 luglio 2008, Cinisello Balsamo (Milano) 2008, p. 156
L’esemplare qui proposto deriva da un’analoga placca ridotta nelle dimensioni attribuita a Giacomo Zoffoli nel catalogo della mostra romana Ricordi dell’antico del 2008, a sua volta ispirata a un marmo romano delle collezioni di Palazzo Spada databile indicativamente al 130 d.C.
La scelta del soggetto, assieme al pendant che lo accompagnava oggi perduto raffigurante Mercurio che presenta a Paride la mela della dea della discordia, si deve probabilmente a Winckelmann e alla sua riscoperta di temi iconografici colti e raffinati; il momento raffigurato è quello in cui figlio del re Glauco, Bellerofonte, incontra Pegaso alla fontana Pirene di Corinto, mentre si sta abbeverando dall’acqua che sgorga da una roccia.