Plinio Nomellini
(Livorno 1866 - Firenze 1943)
LA RIFICOLONA
olio su tela, cm 99x120
firmato in basso a sinistra
retro del telaio: iscrizioni
THE "RIFICOLONA"
oil on canvas, 99x120 cm
signed lower left
on the reverse of the stretcher: inscriptions
Ringraziamo Eleonora Barbara Nomellini per averci comunicato che l'opera è inserita nelle opere archiviate del pittore.
In questo gioioso dipinto Plinio Nomellini evoca la festosa atmosfera notturna di una delle più antiche e tradizionali feste della città di Firenze, quella della Rificolona, che si festeggia il 7 settembre di ogni anno. Fin dalla metà del '600 in questo giorno contadini e montanari scendevano in città con le proprie compagne per rendere omaggio, il giorno successivo, alla nascita della Madonna in piazza Santissima Annunziata, illuminando il loro cammino con piccoli lampioncini fatti a mano e cogliendo l'occasione per portare i loro prodotti al mercato (la Fierucola). Le contadine e montanare erano oggetto di particolari e allegre canzonature da parte dei giovani fiorentini che si riversavano in piazza chiamandole “fierucolone”, sia per la loro partecipazione alla Fierucola sia per il loro aspetto ‘rustico’. Da “fieruculona” deriva la parola “rificolona”, tuttora comunemente usata a Firenze quale espressione critica, allegra e scanzonata verso una donna vestita e truccata senza gusto, in modo vistosamente eccentrico. Nel corso del tempo le lanterne che accompagnavano i pellegrini furono sostituite dalle famose luci di carta – le rificolone – di derivazione cinese, che la sera del 7 settembre i bambini portano a spasso per le strade di Firenze e attaccano lanciando pallini di stucco con le cerbottane.