Silvestro Lega
(Modigliana 1826 - Firenze 1895)
RITRATTO DI DONNA
pastello su carta, cm 57x42
firmato in basso a destra
PORTRAIT OF A WOMAN
pastel on paper, 57x42 cm
signed lower right
Provenienza
Alberto Bertini, Firenze
Giuseppe Rousseau Colzi, Firenze
Collezione privata, Firenze
Esposizioni
I Macchiaioli nella cultura europea dell'Ottocento, Studio Paul Nicholls, Firenze Casa d'Aste Pitti, 21 settembre - 11 ottobre 1987, n. 35
Bibliografia
G. Matteucci, Lega. L'opera completa, Firenze 1987, vol. II, p. 327, n. 405
Il genere della ritrattistica assume un ruolo fondamentale nella maturità di Lega. Alla fine degli anni Ottanta l’artista è ospite a villa Poggio Piano al Gabbro presso la famiglia Bandini. In questo periodo esegue numerosi ritratti delle “gabbrigiane”, ossia le giovani popolane e contadine provenienti da quella campagna. Il volto femminile diviene il principale argomento di ricerca. Nelle opere concepite a Gabbro, in cui i soggetti si traducono in puri pretesti e non in temi folcloristici, Lega ritrova un rinnovato impeto artistico, fondato soprattutto sulla molteplicità dei cromatismi.
Il Busto di giovane donna fa parte della serie di ritratti eseguiti durante questi anni. Le popolane erano solitamente raffigurate fino alle spalle o al busto, di profilo o di fronte, con il fazzoletto in capo o, come in questo caso, con una ricca chioma di capelli spettinati che ne accresce l’aria selvaggia. L’utilizzo del pastello provoca un effetto cromatico permeato di luce, in genere estraneo ai ritratti ad olio, mentre il tratto diviene veloce e vibrante. Nel proporre una datazione per il disegno esaminato si farà riferimento ad altre opere analoghe, in particolare: La capricciosa (cfr. G. Matteucci, Lega. L'opera completa, Firenze 1987, n. 370), Profilo di donna con scialle (cfr. Silvestro Lega 1826-1895. Opere delle collezioni pubbliche e private nel centenario della morte, catalogo della mostra (Modigliana, 6 maggio - 29 luglio 1995) a cura di G. Matteucci e C. Sisi, Milano 1995, n. 39), Gabbigiana (cfr. Matteucci 1987, n. 378), tutti datati intorno al 1890-92. Il confronto è suggerito dalla forte somiglianza fisionomica che il Busto di giovane donna ha con le fanciulle dei ritratti citati, ossia il naso leggermente all’insù, la bocca piccola ma carnosa, il mento rotondo e i ricci capelli corvini. Un ulteriore elemento che induce a datare il foglio a questi anni è l’utilizzo del pastello. Sono datati 1890 i primi pastelli che si conoscono di Lega tutte le opere dipinte al Gabbro (cfr. Matteucci 1987, nn. 405, 410, 411, 420, 421), tant’è che in una lettera scritta dall’artista amico Ludovico Tommasi si fa cenno ad alcuni pastelli eseguiti proprio in questo periodo (cfr. Matteucci 1987, p. 336).