La selezione di opere dal XV al XVIII secolo in asta l’8 Giugno sarà caratterizzata da due nomi di spicco agli estremi cronologici considerati: si apre infatti idealmente con una rara anconetta raffigurante la Vergine in trono con angeli e santi del Maestro del Giudizio di Paride, l’artista fiorentino del primo Quattrocento che ha il suo name-piece in un desco da parto al Museo del Bargello.
Al terzo decennio del Settecento appartiene invece una veduta romana di Gaspar van Wittel raffigurante il Tevere con Castel Sant’Angelo visto da sud, inedita e per la prima volta sul mercato.
Più avanti nel secolo, due eroine classiche, Arianna e Penelope, di Angelica Kauffmann testimoniano di una nuova sensibilità per l’Antico.
Non mancano dall'asta di dipinti antichi le raffigurazioni di personaggi celebri: tra questi, il Doge Michelangelo Cambiaso ritratto da Anton von Maron nel 1792, e il cardinale Giovanni Carlo Bandi dipinto nel 1776 da Bernardino Nocchi, l’artista lucchese il cui Autoritratto giovanile è stato recentemente acquisito dagli Uffizi per accrescere la storica raccolta iniziata dal Cardinal Leopoldo de’ Medici.
A proposito di autoritratti, quello di Antonio Zanchi si lega a un gruppo di opere veneziane di varia epoca, dalla Salita al Calvario firmata e datata da Marco Palmezzano, al raffinato Sansone e Dalila di Palma il Giovane, a una Venere della cerchia di Sebastiano Ricci.
Tra le curiosità, un gruppo di trompe-l’oeil di disegni e stampe, anch’essi di area veneta.