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Firenze, 
mar 18 Maggio 2021
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58

ARAZZO, AUBUSSON, FRANCIA, 1650-1660 CIRCA

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ARAZZO, AUBUSSON, FRANCIA, 1650-1660 CIRCA

trama di lana e seta, raffigurante Mélinte accusa Dioclès davanti ai giudici di Siracusa, dalla serie dell’Ariane, cm 279x410

 

A FRENCH AUBUSSON TAPESTRY, CIRCA 1650-1660

 

Provenienza

Milano, Collezione Nello Forti Grazzini

 

Nel 1632 Jean Desmarets de Saint-Sarlin (1595-1676), scrittore, cancelliere e protetto del cardinale Richelieu, pubblicò l’Ariane, romanzo ambientato ai tempi di Nerone, avente come protagonisti l’omonima fanciulla, nipote del governatore della Sicilia, l’amante Mélinte, il fratello Palamède e la serva Epicharis. Il romanzo fu ripubblicato nel 1639 in una fastosa edizione parigina corredata da diciotto incisioni di Abraham Bosse, da disegni di Claude Vignon (P. Pacht-Bassani, Claude Vignon 1593-1670, Paris 1992, pp. 345-353). Dalle illustrazioni derivarono cicli francesi di cartoni per arazzi con scene del romanzo, diversi tra loro ma accomunati dal riferimento alle fonti figurative comuni, tessuti dapprima da manifatture di Parigi (due edizioni incomplete appartennero nel tardo ‘800 rispettivamente allo studioso Jules Guiffrey e all’antiquario Heilbronner: M. Jarry, A note on Two Series of Tapestries woven in Parisian Workshop in the Seventeenth Century, in “The Burlington Magazine” CXII, n. 813, dicembre 1970, pp. 813-815) e poi ad Aubusson. Sulle serie di Aubusson si vedano: Poesie, roman et tapisserie XVe siécle XVIIIe siècle, cat. mostra, Aubusson 1984, p. 41, nn. 22-23; Tapisserie anciennes en Rhône-Alpes, cat. mostra, Bourge-en.Bresse, Montélimar e Roanne 1990-1991, pp. 62-63, nn. 22-24, e p.83, nn. 87-93 (schede di M. Mathias); N. De Reyniès, Tapisseries, in Fastes d’interieurs. Tapisseries, étoffes et broderies du château de Grignan, Paris 2008, pp. 16-36.

Ad Aubusson furono tessute almeno nove edizioni dell’Ariane. La più ampia superstite, di sette panni, è nel castello di Grignan (Drôme) ma si conoscono almeno dodici soggetti del ciclo. Pochi pezzi sono datati e nessuno firmato, ma è documentato che nel 1654 François Jalleson di Aubusson vendette a Parigi un’Ariane in sette parti a Monsieur de Bathily, governatore di Neufchâteau, e un singolo soggetto della serie a M. de Saint-Simon. Nel 1659 Étienne Barbat di Aubusson promise nove arazzi di Ariane al procuratore generale di Gantès; e nel 1665 lo stesso doveva fabbricare un’Ariane in sette parti per Louis du Puget, signore di Fuveau. Le Ariane di Barbat erano tessute sulla base di un ciclo di cartoni dipinti per lui nel 1656 da François Guillard.

Il nostro arazzo riprende in controparte la corrispondente incisione di Bosse/Vignon del 1639, decurtandone alcune figure, come avviene in tutti i soggetti del ciclo. Illustra, con una scena ampia, completa e ben leggibile, comprendente la bella riproduzione di un tappeto persiano e un fondale alberato, in uno stile classicistico vicino a quello di Isaac Moillon, il più illustre cartonista attivo ad Aubusson in quegli anni, un episodio del libro VIII del romanzo: il giovane Mélinte a sinistra, davanti ad Ariane e Epicharis, e al cospetto dei giudici di Siracusa, accusa l’anziano Dioclès, dalla parte opposta, di avergli sottratto l’eredità paterna; per dimostrare la sua identità Mélinte mostra il cuore tatuato sul suo petto. L’arazzo fa serie con altri due pezzi corredati di un’identica bordura: Émilie e Camille prendono con loro Mélinte, a Parigi nel 1995 (I. Denis, in C. Mignot e P. Pacht-Bassani, a cura di, Claude Vignon en son temps, Paris 1998, p. 176), ed Epicharis interrogata da Trébace, in asta presso Christie’s, Londra, 15 dicembre 1994, lotto 306.

Sono note cinque repliche di Aubusson col medesimo soggetto qui proposto: oltre a quella a Grignan (con la scena in controparte), una è stata venduta con la collezione Leroy a Bruxelles il 30 aprile 1914, lotto 234; un’altra, datata 1668, è passata in asta a Bruxelles, Palais des Beaux-Arts, il 14 marzo 1932, lotto 161; una quarta fu in asta presso Christie’s, a Londra, il 24 marzo 1983, lotto 163; e una quinta presso Christie’s, Amsterdam, il 3 aprile 2007, lotto 29.