Sebastiano De Albertis
(Milano 1828 - 1897)
BATTAGLIA DI PASTRENGO
olio su tavola, cm 12,5x35
firmato e datato “1887” in basso a destra
retro: iscritto “Proprietà Duchessa (...) Litta Visconti Arese / Varese”, iscritto “3 £ 500”
BATTLE OF PASTRENGO
oil on panel, 12.5x35 cm
signed and dated “1887” lower right
on the reverse: inscribed “Proprietà Duchessa (...) Litta Visconti Arese / Varese”, inscribed “3 £ 500”
Provenienza
Duchessa Litta Visconti Arese, Varese
Collezione privata
Quando Sebastiano De Albertis decise di abbandonare l’Accademia di Belle Arti di Brera per imbracciare le armi aveva appena vent’anni. L’esordio fu nelle barricate durante le Cinque Giornate di Milano, di cui impresse il vivace ricordo in una tavoletta presentata in questa vendita (lotto 3). L’attività svolta in prima linea sul campo di battaglia gli valse la consacrazione a “pittore battaglista”.
Il nostro catalogo accoglie anche un altro dei tanti studi dell’artista, dedicato alla Battaglia di Patrengo del 30 aprile 1848, episodio della Prima Guerra d’Indipendenza che, investito di una sorta di sacralità, ebbe fin da subito una grande divulgazione in opere di pittura e di incisione. De Albertis si dedicò con grande passione a questo soggetto, di cui una versione di grandi dimensioni del 1880 si conserva nel Museo Storico dell’Arme dei Carabinieri di Roma.
Nel 1848 tutta Europa era mossa da fremiti rivoluzionari dei popoli divenuti ormai insofferenti ai superati assetti politico-istituzionali imposti dalla Restaurazione. Nel Lombardo-Veneto scoppiarono sollevazioni popolari contro il soffocante Impero asburgico e Carlo Alberto, re di Sardegna, adottando il Tricolore, accorse in soccorso dei milanesi in rivolta dichiarando guerra all’Austria. Alla fine di aprile i piemontesi avevano aggirato la fortezza asburgica di Peschiera e si dirigevano verso l’Adige, dove però il feldmaresciallo austriaco Radetzky aveva occupato i paesi di Pastrengo e Bussolengo, sulla riva destra dell’Adige, ben deciso a sbarrare la strada ai savoiardi. L’impeto di questa massa di uomini, cavalli e lame sbaragliò i nemici. Anche Carlo Alberto vi si era accodato, con il suo seguito, e questo contribuì a trascinare l’intero esercito piemontese tanto che i reparti asburgici dovettero ritirarsi rapidamente verso Bussolengo. Per quell’azione, la Bandiera dell’Arma ricevette la prima Medaglia d’Argento al Valor Militare.