Collezionare è qualcosa di intrinseco alla natura umana. Il collezionista, che sia di arte, design, orologi, libri o, quello che conta per noi, bottiglie di vino, nonostante la natura diversa dei beni, ha una caratteristica imprescindibile: la passione. È la passione che muove le mosse di ogni collezionista, e, accanto ad essa, anche una buona dose di conoscenza.
Queste caratteristiche sono ben riconoscibili nei lotti che abbiamo selezionato dalle ricchissime cantine che i nostri esperti hanno visitato. Il catalogo che tenete tra le mani ha all’interno, assieme alle tradizionali sessioni suddivise per regione geografica, due sessioni di lotti provenienti da due cantine uniche.
La prima proviene dalla collezione del grande giornalista e critico enologico Daniel Thomases, purtroppo scomparso un anno fa. La Pandolfini è onorata di rendere omaggio al grande wine writer con una selezione di 29 lotti di etichette del bel paese, che Daniel amava tanto. Toscana e Piemonte erano le sue regioni predilette, e di quest’ultima ci ha lasciato un vero tesoro: un grande formato da 12 litri di Barolo Falletto Riserva di Bruno Giacosa del 1996. Uno di soli sei esemplari prodotti, fu dato in dono da Bruno Giacosa a Thomases, in segno della grande amicizia e rispetto che il vignaiolo provava per il suo lavoro.
Per rimanere in Piemonte, prima della seconda proprietà, abbiamo inserito le nostre selezioni di lotti dei maggiori produttori della zona, e anche qui le bottiglie uniche non mancano: un quarto di brenta della riserva 1955 del Barolo Monfortino di Giacomo Conterno chiude la sessione. La particolarità nella rarità? Si tratta della bottiglia numero 1 prodotta dalla storica azienda delle Langhe.
La seconda sessione da un'unica proprietà che verrà proposta appartiene a un importante imprenditore, profondo conoscitore del mondo enologico italiano e francese, che negli anni ha immagazzinato nella sua cantina tutte le migliori etichette, anche di annate storiche, come la bottiglia di Mouton Rothschild del 1945 in eccellenti condizioni. Una collezione rispecchia sempre il gusto del suo creatore, ed essendo il proprietario un grande amante del Pinot Nero e della regione che lo esalta ai massimi livelli, la Borgogna, il nucleo principe della selezione affidataci non poteva che esser composto dal meglio che questa regione ha da offrire: Armand Rousseau, Leflaive, Romanée-Conti, Bruno Chevalier, e anche alcune bottiglie dell’impareggiabile Henri Jayer, con tra cui il celeberrimo Vosne-Romanée Cros Parantoux.
La mattina del secondo giorno ripartiremo dall’Italia, con i lotti della nostra regione: la Toscana. Ci sarà un focus sui principali produttori della zona di Bolgheri, noti per i loro Super Tuscan: Ornellaia, Masseto e Sassicaia, con formati che vanno dalle mezze bottiglie alle Mathusalem da 6 litri.
Per chiudere la terza sessione, valichiamo le Alpi e torniamo nella zona degli Château e delle Maison, con tutti i grandi nomi che gli appassionati conoscono bene: Margaux, Lafite Rothschild, Haut Brion, Dom Perignon, Salon, e Krug, quest’ultimo in ogni sua declinazione, dal rosé al pregiatissimo Clos d’Ambonnay.
La quarta e ultima sessione si focalizza unicamente sulla Borgogna, terra dei più pregiati Grand Cru: Chambertin, Corton-Charlemagne, Montrachet, Musigny, e la lista potrebbe proseguire. Di ognuno di questi, la produzione è molto limitata: emblematico è il Musigny del Domaine George Roumier, che ha una produzione media annua di appena 350 bottiglie, di cui una del 2014 siamo onorati di presentare in catalogo.
Il catalogo è il più corposo mai realizzato per un’asta del nostro dipartimento, però non potevamo tralasciare nessun lotto: ognuno è un vero gioiello, imprescindibile per chi ama il mondo del vino e mette cuore e passione nella ricerca di bottiglie esclusive. Questo catalogo, quasi come un Vademecum, è dedicato a chi sente il bisogno di arricchire la propria raccolta e desidera renderla unica: il vero collezionista.