DIPINTI E SCULTURE DELL'OTTOCENTO EUROPEO

Firenze, 
mar 9 Novembre 2021
Asta Live 1095
136

Donato Barcaglia
(Pavia, 1849 - Roma, 1930)

Donato Barcaglia

€ 45.000 / 70.000
Stima
Aggiudicazione
Valuta un'opera simile

Donato Barcaglia

(Pavia 1849 - Roma 1930)

LA PRIMAVERA

marmo, alt. cm 148, su base ottagonale in legno con interno girevole, cm 41x45

firmato e datato "1871 Milano"

 

SPRING

marble, h. 148 cm, on an octagonal wooden base with a revolving internal element, 41x45 cm

signed and dated "1871 Milano"

 

Nato a Pavia nel 1849, Donato Barcaglia si trasferì ben presto a Milano per frequentare i corsi di Abbondio Sangiorgio all’Accademia di Belle Arti di Brera. Si affermò alle mostre braidense prima dei vent’anni di età esponendo, nel 1868, la scultura Il ritorno della vendemmia, scelta dall’ambrosiana Società per le Belle Arti per i suoi azionisti. La fortuna volle che l’opera venisse data in sorteggio al socio più importante di quell’ente, il re Vittorio Emanuele II, che la fece collocare nel Palazzo Reale di Milano in segno di apprezzamento a quell’abilità tecnica nel lavoro del marmo che Barcaglia dimostrò precocemente. La predisposizione all’arte scultorea, in effetti, permise all’artista di realizzare già nella sua prima produzione artistica eleganti opere, composte con finezza e attenzione al gusto dell’epoca che gli garantirono un successo notevole in vita.

Ne abbiamo un esempio eloquente ne La primavera realizzata nel 1871. Si tratta di un’allegoria della stagione di rinascita e di risveglio, interpretata da un’esile e filiforme fanciulla posta in piedi, avvolta in un morbido scialle bordato di pizzo che le cinge i fianchi, lo sguardo rivolto in alto, verso la propria mano destra che tiene sollevata come in un movimento di danza. L’elemento floreale alla base della scultura, dove trova spazio anche la firma del suo autore, viene ripreso dalle foglie che cingono il collo della giovane e coprono solo in parte il seno in un felice contrasto visivo e tattile con la levigatezza del tronco, delle braccia e del viso.

Sempre al 1871 risale l’esecuzione de La vergognosa (Trieste, Museo Revoltella), figura femminile anch’essa in piedi che non solo cela le nudità con un telo, ma cerca di coprire i seni nudi con un braccio e tiene il capo abbassato sulla spalla in un gesto di raccoglimento.

Dieci anni dopo la realizzazione de La primavera, Barcaglia presenterà all’Esposizione Nazionale di Belle Arti tenutasi a Milano l’evoluzione di quest’opera: un gruppo in marmo recante lo stesso titolo della nostra scultura. La figura principale è infatti costituita dalla Primavera, ritratta in piedi mentre allunga entrambe le braccia verso l’alto stirandosi dopo il risveglio dal letargo invernale. Ai suoi piedi si trova la Bellezza addormentata e, alle sue spalle, Amore che tenta di svegliarla. Un soggetto molto apprezzato dal pubblico, tanto da essere acquistato in mostra per 7.000 lire.

 

E.S.