Andrea Belvedere
(Napoli 1652 circa - 1732)
VASO DI FIORI
olio su tela, cm 95x82, entro cornice in legno intagliato e dorato, cm 113x101,5
FLOWERS IN A VASE
oil on canvas, 95x82 cm, within a carved gilt wooden frame, 113x101.5 cm
Il bel dipinto qui presentato si iscrive nella tarda attività di Andrea Belvedere, poco prima del viaggio in Spagna nel 1694 o al ritorno dalla corte di Madrid nel 1700. Una datazione successiva agli inizi del nuovo secolo sembrerebbe comunque esclusa in virtù del noto passo di Bernardo De Dominici secondo il quale negli ultimi trent’anni della sua esistenza Andrea Belvedere abbandonò l’attività di pittore per dedicarsi esclusivamente al teatro. È comunque al suo periodo più tardo che appartengono le tele di imponente formato dove composizioni di fiori all’aperto si accompagnano a frammenti architettonici e a rilievi scolpiti, e spesso ad animali, per lo più volatili: queste infatti le soluzioni proposte nei dipinti, da tempo noti, nella Galleria Palatina e nel Museo Stibbert a Firenze, e nel Museo Correale di Terranova a Sorrento dove è riunita la maggior parte delle opere pubbliche dell’artista.
Come è noto, si tratta di soluzioni compositive largamente debitrici dell’esempio della scuola romana, trasmessa a Napoli da Abraham Brueghel dopo il 1670 e rinnovata, nell’ultimo decennio del secolo, dalla declinazione più aggiornata e aperta all’Europa proposta da Karel van Vogelaer e Franz Werner Tamm. Da qui, gli esiti di seguaci del Belvedere che, come Lopez e Casissa, ripeteranno questi modelli nel corso della prima metà del Settecento variandoli tuttavia con il loro personalissimo stile. E’ appunto in un’opera di Nicola Casissa esposta alla mostra napoletana del 2009 curata da Nicola Spinosa (Ritorno al Barocco. Da Caravaggio a Vanvitelli. Napoli, Museo di Capodimonte. Catalogo, Napoli 2009, p. 433, n.1.256) che ritroviamo il vaso di fiori istoriato poggiante su una zampa di rapace e posto in risalto nella sua vivace policromia dall’ambientazione all’aperto, contro il cielo buio della sera. Soluzioni che risentono indubbiamente anche dell’esperienza di teatro coltivata da Andrea Belvedere.