ANFORA
ETRURIA, FINE VI SECOLO a.C.
Anfora con orlo ad echino, alto collo cilindrico, corpo ovoidale con spalla compressa, piede a disco, anse verticali a nastro impostate sotto l'orlo e sulla spalla. La decorazione figurata, in vernice nera sul corpo ceramico arancio beige del vaso, è posta su due registri: la spalla e un'ampia fascia sul corpo. In quest'ultima è posta una teoria di sfingi gradienti a sinistra. I mostri sono intervallati da foglie di edera cuoriformi. La decorazione sulla spalla, divisa in due metope, è composta da coppia di palmette affrontate fra foglie di edera. L'orlo è decorato da una serie di linguette verticali. Il resto del vaso è invece verniciato in colore nero. H. 42,9 cm; diam. orlo 17 cm.
Quest’anfora, di grandi dimensioni, può essere ascritta forse alla principale officina ceramica del tardo VI secolo in Etruria, quella del Pittore di Micali, oggetto di una puntuale revisione negli ultimi decenni: si vedano N.J. Spivey, The Micali Painter and his followers, Oxford 1987; Un artista etrusco e il suo mondo. Il Pittore di Micali. Roma, Museo nazionale di Villa Giulia (22 marzo - 30 giugno 1988). Gli animali mostruosi, come chimere oppure sfingi sono caratteristici della produzione del ceramografo, dove compaiono con elementi ricorrenti: M. Wullschleger, Figure ibride e animali fantastici nel Gruppo di Micali, in Nuovi studi sul bestiario fantastico di età orientalizzante nella penisola italiana, Trento 2016, pp. 395 – 408. Il tipo di sfinge trova precisi confronti con un’anfora a Monaco di Baviera (Antikensammlungen, inv. SH845; BAPD 9034614; Y. Olivier-Trottenberg, a cura di, CVA Corpus Vasorum Antiquorum. Deutschland. München 17. Etruskisch Schwarzfigurige Keramik, tav. 26, pp. 63-64, con ulteriori confronti).
Provenienza
Collezione privata
La Soprintendenza ABAP Firenze, Pistoia e Prato ha intenzione di dichiarare questo lotto di interesse archeologico particolarmente importante