MONUMENTALE ARA
ROMA, FINE I – II SECOLO d.C.
Ara di forma parallelepipeda in marmo bianco a grana fine realizzata a partire da un unico blocco monumentale scolpito sui quattro lati con l’immagine di una edicola. Il blocco presenta nel suo tratto superiore un fregio a girali d’acanto posto sopra una cornice con elaborata modanatura. Tale cornice era delimitata da capitelli (o meglio lesene) di ordine corinzio, conservate in misura limitata. Al centro di ogni faccia dell’ara è invece ben visibile un’edicola. Questa, aggettante dalla superficie di fondo, è caratterizzata da un timpano triangolare retto da una cornice a dentelli, da un architrave e da due colonne tortili di ordine corinzio. L’edicola è decorata a rilievo da una corona circolare al quale sono annodate delle vittae elaborate che si dispiegano occupando tutto lo spazio frontonale. L’architrave è invece decorato da un fregio a ghirlande e bucrani. Al centro dell’edicola ci sono alcune nicchie a forma di valva di conchiglia, rese con accurato realismo. entro queste nicchie si stagliava l’immagine della figura onorata che tracce di mantello consentono di riconoscere come maschile. Al centro dell’ara corre un tubo libatorio a sezione circolare, destinato al versamento delle offerte dalla superficie alla cavità sotterranea. 90 x 95 x 90 cm.
Prodotto di elevata qualità formale probabilmente pertinente ad una tomba monumentale di grande impegno architettonico, quest’ara si contraddistingue per il tipo elaborato di gioco architettonico - che in questo caso contamina due differenti strutture: quella quadrangolare dell’ara con fregio di girali e colonne corinzie e quella dell’edicola. tale gioco compare, ancora più accentuato, in un altare esagonale di età severiana al Museo Archeologico di Siviglia (o.
Rodríguez Gutiérrez, El teatro romano de Itálica. Estudio arqueoarquitectónico. Monografias de arquitectura romana 6, Madrid 2004, pp. 556-557: Arachne n. 1115922). Il tipo di decorazione, ed in particolare la forma del fregio a girali vegetali, trova confronti con la produzione di fregi di questo tipo databile dalla fine del i secolo d.C. (M. Mathea-Förtsch, Römische Rankenpfeiler und -pilaster. Schmuckstützen mit vegetabilem Dekor, vornehmlich aus Italien und den westlichen Provinzen, Magonza 1999); si veda a titolo esemplificativo l’edicola da todi ai Musei Vaticani (Arachne n. 1171386).
Provenienza
Collezione privata
La Soprintendenza ABAP Firenze, Pistoia e Prato ha intenzione di dichiarare questo lotto di interesse archeologico particolarmente importante