Firenze, 
mer 9 Febbraio 2022
Asta Live 1098
164

SARCOFAGO

€ 6.000 / 9.000
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SARCOFAGO

ROMA, IV SECOLO d.C. / ETA' POST-ANTICA

 

Grande sarcofago quadrangolare in marmo a grandi cristalli, contraddistinto da decorazione sul fronte, mentre su di uno dei lati corti presenta una tabella modanata in cui doveva correre il testo epigrafico (dipinto, da momento che non è pervenuto). La decorazione, resa con un rilievo poco rilevato, ma accuratamente delineato, anche grazie ad un sapiente uso del trapano (riscontrabile in particolare nelle ghirlande) consiste in un clipeo modanato da cui si dipartono simmetricamente due ghirlande fra racemi e fiori, rette sull’altro lato da grifi seduti sugli arti posteriori. Al centro del clipeo, fra racemi, è la figura del buon pastore stante: l’uomo, di età matura, indossa una corta veste fermata in vita da una cintura, porta una bisaccia a tracolla e regge con la destra un bastone dal manico ricurvo. Regge sulle spalle un capretto, che trattiene, realisticamente, con la mano sinistra. I margini dello spazio figurato, in corrispondenza degli spigoli del sarcofago sono definiti da due colonne tortili. Lungh. 187 cm; h. 39 cm; prof. 59,5 cm.

Opera di elevata qualità artistica, questo sarcofago contamina – in modo del tutto inconsueto - due tipi differenti di sarcofagi, quello a clipeo e quello decorato a ghirlande. Il soggetto, indubbiamente paleocristiano, del buon pastore che regge sulle spalle la pecorella smarrita allude alla figura di Gesù e trova precise analogie nel repertorio iconografico della tarda antichità: un buon confronto è costituito dal pastore centrale nel sarcofago dei tre pastori, conservato ai Musei Vaticani (inv. MV.31554.0.0), proveniente dall’area delle catacombe di Pretestato o dal pastore al centro di un sarcofago murato a Villa Doria Pamphili, R. Calza (a cura di), Antichità di Villa Doria Pamphili, Roma 1977, pp. 253-254, n. 313, tav. CLXVII. In entrambe le immagini il pastore è un uomo maturo (come anche nella statua dalla Basilica di San Clemente in Laterano, Arachne n. 29603 e nel rilievo da sarcofago al Museo Nazionale Romano, inv. 67619) e non un giovane sbarbato.

 

Provenienza

Collezione Barone Alberto Blanc, Roma, fine del XIX inizi del XX secolo

L’Antonina, 18 – 21 ottobre 1954, lotto 95

Collezione privata

 

La Soprintendenza ABAP Firenze, Pistoia e Prato ha intenzione di dichiarare questo lotto di interesse archeologico particolarmente importante