IMPORTANTI MAIOLICHE RINASCIMENTALI

Firenze, 
mer 20 Ottobre 2021
Asta Live 1099
36

ALBARELLO, FAENZA, SECOLO XVI

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ALBARELLO, FAENZA, SECOLO XVI

in maiolica dipinta in policromia con blu di cobalto verde e giallo; alt. cm 20,5, diam. bocca cm 15,3, diam. base cm 12

 

A PHARMACY JAR (ALBARELLO), FAENZA, 16TH CENTURY

 

Bibliografia di confronto

G.C. Bojani, C. Ravanelli Guidotti, A. Fanfani, Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza. La donazione Galeazzo Cora. Ceramiche dal Medioevo al XIX secolo, Milano 1985, p. 52 n. 93;

C. Ravanelli Guidotti, Ceramiche occidentali del Museo Civico Medievale di Bologna, Bologna 1985, p. 86 n. 52;

C. Ravanelli Guidotti, Thesaurus di opere della tradizione di Faenza, Faenza 1998, pp. 265-271 fig. 29

 

Il vaso da unguento ha forma cilindrica su basso piede leggermente svasato, ampia bocca con orlo estroflesso e collo breve che scende immediatamente in una spalla obliqua e angolata, come pure il calice. La spalla è decorata con una fascia delimitata da linee concentriche con un motivo a V; la zona mediana del corpo mostra un cartiglio dalle estremità arricciate con la scritta farmaceutica Dastice.i. a caratteri gotici; tra le due estremità dello stesso cartiglio è collocato uno stemma con tre rami fogliati sormontati da una banda blu con tre gigli gialli; la restante superficie è coperta da una fitta decorazione "alla porcellana" con fogliette a raggera, cerchietti concentrici e sottili ramificazioni; al piede infine un decoro a serpentine.

L’ornato “alla porcellana” trae spunto dalle ambite porcellane cinesi, rese note in occidente attraverso le importazioni veneziane. A Faenza sono numerosi i tentativi di imitazione dei decori cinesi su forme aperte, anche a livello di morfologia, spesso però utilizzate in associazione a motivi più prettamente occidentali quali piccole raffigurazioni o emblemi. L’uso del decoro su forme chiuse è invece più raro, e in particolare ha riscontro in alcuni albarelli nei quali si trova ben rappresentata la variante “alla porcellana minuta”.

Il contenitore trova precisi riscontri nell’area produttiva faentina, come ad esempio un esemplare coerente, ma recante un emblema differente e di dimensioni minori, del MIC di Faenza (inv. n. 21313) e un altro albarello dello stesso Museo con cartiglio arricciato e arricchito di giallo di forma differente, ma coerente per scelta decorativa (inv. n. 1014), oppure anche un albarello del Museo Civico Medievale di Bologna (inv. n. 1061)