COPPIA DI ALBARELLI, FAENZA, 1550-1574
in maiolica dipinta in blu di cobalto, giallo arancio, giallo antimonio e bruno di manganese; entrambi gli albarelli recano tracce di etichette sul fondo; a) alt. cm 26,3, diam. bocca cm 10,8, diam. base cm 10,5; b) alt. cm 26, diam. bocca 10,5, diam. base cm 10
A PAIR OF PHARMACY JARS (ALBARELLI), FAENZA, 1550-1574
Bibliografia di confronto
J. Giacomotti, Catalogue des majoliques des musées nationaux, Parigi1974, p. 314 n. 963;
C. Ravanelli Guidotti in R. Ausenda (a cura di), Le collezioni della fondazione Banco di Sicilia. Le maioliche, Milano 2010, pp. 1241-1245 n. 46
I vasi hanno forma classica con bocca larga appena estroflessa e collo breve con marcata rastrematura che si ripresenta anche nella parte inferiore; il corpo ha forma leggermente troncoconica, con spalla e calice dal profilo angolato e poggiante su un piede a disco con base piana e orlo espanso ed estroflesso, con leggere differenze tra i due contenitori.
L’intera superficie presenta un fitto decoro a quartieri suddiviso per sezioni orizzontali, con girali fogliacei gialli su fondo blu o su fondo verde; in alto, sul fronte, compare un medaglione con cornice sottilmente baccellata contenente rispettivamente un ritratto femminile di fronte e un profilo maschile con elmo romano rivolto a sinistra affrontato a un cartiglio con la scritta “HLAVDIO”, entrambi i ritratti dipinti su un fondo azzurro; al di sotto del medaglione è collocato un cartiglio, ombreggiato di blu, con andamento ondulato e arricciato sul retro, contenente la scritta relativa al preparato farmaceutico, redatta in caratteri gotici: nel primo vaso l’iscrizione nos. musch.o do arricchita da tre fogliette a riempire il vuoto, nel secondo bono armi/no. iros/o.
Un confronto molto prossimo è con un albarello simile per forma con ritratto di personaggio con turbante, conservato nella raccolta del Banco di Sicilia a Palermo, che condivide la facies decorativa, la forma “a rocchetto” in uso negli albarelli con decoro a quartieri, lo stile e il ductus nella realizzazione del busto nel medaglione, derivato dal repertorio delle botteghe faentine fino al 1560, così come la disposizione rigorosa dei decori secondari che vediamo presenti anche nelle crespine “a quartieri”, spesso con umbone occupato da ritratti analoghi, o nei vasi apotecari a corpo globulare. Un altro albarello a quartieri con ritratto femminile CASANDRA è custodito al Museo di Sévres (inv. 23121)