IMPORTANTI MAIOLICHE RINASCIMENTALI

Firenze, 
mer 20 Ottobre 2021
Asta Live 1099
65

COPPIA DI VERSATOI, MONTELUPO, INIZI SECOLO XVII

€ 2.000 / 3.000
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COPPIA DI VERSATOI, MONTELUPO, INIZI SECOLO XVII

in maiolica dipinta in policromia, diam. bocca cm 7,6, diam. base cm 9,7, alt. cm 25,5

 

A PAIR OF EWERS, MONTELUPO, EARLY 17TH CENTURY

 

Bibliografia di confronto

F. Berti, La farmacia storica fiorentina, i “fornimeti” in maiolica di Montelupo (secc. XV-XVIII), Firenze 2010, pp. 91-106

 

I due contenitori farmaceutici hanno corpo ovoidale su piede a base piana con leggera svasatura, spalla arrotondata collegata al collo cilindrico con imboccatura estroflessa e orlo piano; dal collo parte un’ansa a doppio cordolo con andamento incurvato, arricciato sul fondo e poggia su due mascheroni ferini, e sul fronte un versatore a cannello portato alto. Entrambi gli utelli recano sotto il cannello un cartiglio anepigrafo in una complessa incorniciatura a base rettangolare sormontata da un amorino, che sorregge un emblema ovale legato con sottili nastri. Il motivo decorativo a grottesche con arpie che sorreggono ai fianchi il medesimo emblema farmaceutico completa il decoro.

Poche le differenze decorative tra i due vasi, riferibili con certezza ad un medesimo contesto apotecario, anche se realizzati da due mani differenti, e cioè quello della nota Spezieria di Santa Maria Novella, che ancor’oggi conserva al suo interni vasi, albarelli e utelli. L’approfondita analisi di Fausto Berti, cui rinviamo per approfondimenti, ci aiuta nella lettura e studio di questi utelli, che possono essere cronologicamente collocati nella fase cosiddetta della “Terza spezieria”, databile tra il 1612 e il 1620, periodo cui si fanno risalire le più importanti testimonianze vascolari dell’officina. Le ceramiche di tale fornimento sono caratterizzate da un decoro con “grottesche” e comprendono un discreto numero di utelli, alcuni dei quali caratterizzati dalla presenza della marca Ro, che trova riscontro ad esempio in un orciolo marcato con la scritta Montelupo in cartiglio e un altro datato 1620. Queste testimonianze, sebbene con alcune incongruenze e varianti, portano a ritenere probabile una produzione della nostra coppia di orcioli nel periodo attorno al 1620, relativo alla serie individuata come “C3”, caratterizzata da un lessico decorativo disposto simmetricamente sul corpo dei vasi e che trova tuttora numerosi riscontri ancora in situ all’interno della farmacia conventuale.