PIATTO, FAENZA, 1490-1510 CIRCA
in maiolica dipinta in policromia; sul retro marca in blu; diam. cm 24,8, diam. piede cm 8, alt. cm 5,5
A DISH, FAENZA, CIRCA 1490-1510
Bibliografia di confronto
C. Ravanelli Guidotti, Thesaurus di opere della tradizione di Faenza, Faenza 1998, pp. 169-174 fig. 9C;
C. Ravanelli Guidotti, Ceramiche italiane datate dal XV al XIX secolo. Per il “Corpus della maiolica italiana” di Gaetano Ballardini, Faenza 2004, pp. 124-ss. scheda 4
Il piatto con profondo cavetto e ampia tesa orizzontale, poggiante su piccolo piede ad anello, mostra sulla tesa un decoro a “palmetta persiana” con palmette in infiorescenza alternate a palmette fiorite, su un fondo di fitti girali, mentre il cavetto, circondato da più sezioni concentriche ad archetti, è centrato da uno stemma araldico, non identificato, finemente dipinto su un fondo giallo. Lo scudo, ornato al colmo da tre piccole palle arancio e circondato da sottili nastri, contiene un fascio di verghe che brucia in un crogiuolo acceso, il focolare poggiante su un piano naturalistico con un piccolo burrone aperto sul fronte. Il verso mostra un decoro a calza centrato da un segno a nastro annodato.
Il tondino armoriale s’inserisce a pieno titolo tra le opere delle botteghe faentine attive alla fine del quattrocento e nei primi decenni del Cinquecento. Il decoro, che può essere messo in relazione con i tessuti orientali, ha un ampio successo in tutte le manifatture del periodo, ma trova a Faenza esempi di grande effetto decorativo. Un esempio di come il decoro sia stato associato a fornimenti per famiglie importanti ci deriva da un piatto con emblema Sassatelli.