Abraham Brueghel
(Anversa, 1631 – Napoli, 1697)
COMPOSIZIONE DI FRUTTA E FIORI ALL’APERTO CON FIGURA FEMMINILE
olio su tela, cm 154x208
firmato "ABrughel Fe." a sinistra sul piano di pietra
FRUIT AND FLOWERS IN A GARDEN WITH FEMALE FIGURE
oil on canvas, cm 154x208
signed "ABrughel Fe." on the stone ledge, left
Negli oltre vent’anni trascorsi a Napoli a partire dal 1675 Abraham Brueghel contribuì a rinnovare il genere della natura morta, fino a quel momento rappresentato nei suoi esiti migliori da Giuseppe e Giovan Battista Recco e dalla famiglia Ruoppolo, imprimendo alla raffigurazione di frutta e fiori un intento esplicitamente decorativo in contrasto, in qualche misura, con il sobrio naturalismo che ne aveva visto la nascita.
Di sua invenzione, per l’appunto, la presentazione all’aperto dei doni della terra, sullo sfondo di giardini ornati da statue e fontane e con l’accompagnamento di figure, spesso con valenza allegorica, dovute all’intervento di collaboratori raramente identificati: soluzioni che per primo l’artista anversese aveva sperimentato a Roma e che a Napoli culmineranno nel suo intervento, accanto ad altri specialisti e a pittori di figura di primissimo rango, nella nota commissione del Viceré spagnolo, il marchese del Carpio, ricostruita da Riccardo Lattuada (Luca Giordano e i maestri napoletani di natura morta nelle tele per la festa del Corpus Domini del 1684. In Capolavori in festa. Effimero barocco a Largo di Palazzo (1683-1759. Catalogo della mostra, Napoli 1997, pp. 150-161).
La splendida composizione qui offerta, notevole anche per le importanti dimensioni, si caratterizza per il sapiente equilibrio cromatico nella disposizione sul terreno della frutta estiva e dei fiori variopinti – le tipiche rose rosa, gli anemoni e i tulipani screziati- raccolti anche nella cesta che la figura femminile ostenta, moderna canefora, quasi ad indicare la Primavera.