Scuola di Salvator Rosa
SAN GUGLIELMO DI MALAVALLE COME PENITENTE
olio su tela, cm 96x71,5
School of Salvator Rosa
SAINT GUGLIELMO DI MALAVALLE AS REPENTANT
oil on canvas, cm 96x71,5
Il dipinto, inedito, riprende liberamente una composizione elaborata da Salvator Rosa verso il 1660, nota grazie a una tela conservata al Kunsthistorisches Museum di Vienna, dalla collezione dell’Arciduca Ferdinando Carlo d’Austria (1628-1672) e a un’acquaforte (M. Rotili, Salvator Rosa incisore, Napoli 1974, n. 90) che ne ripete il soggetto in un diverso contesto paesistico. Dall’incisione deriva infine un disegno a Genova, Palazzo Rosso.
La scelta di questo raro episodio, che si riferisce alla vita penitenziale di Guglielmo, un cavaliere francese del XII secolo, nei boschi di Malavalle nel grossetano, conferma la propensione di Salvator Rosa per soggetti inconsueti legati al tema del rifiuto del mondo e ambientati nel paesaggio, particolarmente frequente nella sua produzione del sesto decennio del secolo.
Oltre al dipinto viennese, necessariamente anteriore al 1662, altre versioni di questo tema (dove Guglielmo è talvolta erroneamente identificato con il suo omonimo di Aquitania, vissuto nel IX secolo) compaiono in inventari romani più o meno coevi, dove sono descritti come originali o come copie. Così, l’inventario del cardinale Paolo Mercuri, amico e committente del pittore, descrive nel 1682 “San Guglielmo Duca d’Aquitania in atto di far penitenza nel deserto con paese, copia del Sig. Salvator Rosa, tela di tre palmi con cornicetta indorata”, mentre quello del cardinal Francesco Maria Brancaccio cita nel 1675 “un eremita legato con funi ad un arbore, tela d’imperatore” del pittore napoletano.
Per una analisi più dettagliata, si veda Salvator Rosa tra mito e magia. Catalogo della mostra, Napoli 2008, p. 244, n. 85; p. 276, n. 3 (per l’incisione); C. Volpi, Salvator Rosa, pittore famoso, Roma 2014, p. 629, n. 118.