Maestro di Sant'Ivo
(Attivo a Firenze, fine XIV secolo – dopo il 1438)
MADONNA CON BAMBINO, SANTA MARGHERITA E SAN NICOLA
tempera e oro su tavola, cm 110,5x52,3
MADONNA WITH CHILD, ST. MARGUERITE AND ST. NICHOLAS
tempera and gold on panel, cm cm 110,5x52,3
Provenienza
Milano, collezione Achillito Chiesa
New York, American Art Association, 22-23 novembre 1937, n. 139
collezione privata
Bibliografia
M. Boskovits, Pittura fiorentina alla vigilia del Rinascimento: 1370 – 1400, Firenze 1975, p. 378; C. Baldini, Il maestro di Sant’Ivo: ritratto di un pittore fiorentino a cavallo tra XIV e XV secolo, Roma 2004, pp. 91-92, cat. 36; C. Baldini, Il maestro di Sant’Ivo: profilo di un pittore fiorentino a cavallo tra XIV e XV secolo, in “Arte Cristiana” 93, 2005, pp. 266 e 275, n. 37.
Referenze fotografiche
Fototeca Federico Zeri, scheda n. .3334
Ricostruito da Miklòs Boskovits dopo le prime intuizioni di Federico Zeri e di Carlo Volpe, il Maestro di Sant’Ivo trae il suo nome dalla tavola ora all’Accademia di Firenze raffigurante Sant’Ivo che pronuncia giudizi, verosimilmente eseguita per la confraternita intitolata al santo originario della Bretagna e dedita alla protezione dei più deboli. Un’opera databile nel secondo decennio del Quattrocento e in qualche modo eccezionale nel corpus del pittore fiorentino, quasi esclusivamente composto da anconette domestiche raffiguranti, come il nostro dipinto, la Vergine in trono affiancata da santi.
Un piccolo gruppo legato da identiche caratteristiche e di cui la nostra tavola fa parte è stato riunito da Costanza Baldini intorno alla Madonna col Bambino tra i Santi Antonio e Francesco in collezione Galli a Carate Brianza, con proposta di datazione tra primo e secondo decennio del Quattrocento a partire da modelli elaborati per la prima volta nella bottega orcagnesca ma molto diffusi, appunto, a cavallo di secolo.
Il catalogo dell’anonimo maestro è stato ultimamente arricchito in maniera significativa da una sua rara opera pubblica datata del 1438 e di cui è stata ricostruita l’origine, l’importante San Pietro in trono fra S. Antonio abate e la Maddalena, dalla cattedrale di Avenza che ha riaperto i termini della sua possibile formazione.
Per questo lotto è stata richiesta una licenza di esportazione.