GRANDE VASO A BOCCIA, VENEZIA, MASTRO DOMENICO E COLLABORATORI, 1570 CIRCA
in maiolica dipinta a policromia in blu, giallo, giallo arancio, verde ramina, bianco di stagno e manganese; alt. cm 32, diam. bocca cm 13,8, diam. piede cm 14,4
A BULBOUS JAR, VENICE, MASTRO DOMENICO AND COWORKERS, CIRCA 1570
Bibliografia di confronto
M. Vitali, Omaggio a Venezia. Le ceramiche della Fondazione Cini. I, Faenza 1998;
F. Saccardo, in R. Ausenda (a cura di), Le ceramiche. Museo d'Arti Applicate, Milano 2000, p. 275 schede 295-298, p. 278 schede 302-303, p. 278
Il vaso farmaceutico ha corpo globulare con collo cilindrico basso terminante in un orlo estroflesso e tagliato a stecca e poggia su una base piana a disco. La decorazione interessa l’intera superficie, con un medaglione incorniciato da un motivo ad ampie volute accartocciate che contiene la figura di S. Antonio Abate, il santo caratterizzato dall’iconografia che deriva dall’ordine ospedaliero degli Antoniniani, con un bastone a foma di Tau su cui è legato un campanello (di solito accompagnato da un maiale, qui assente) ed una fiammella nella mano sinistra, collegata alla leggenda secondo cui il santo si era recato all’Inferno per ottenere il fuoco per gli uomini. Il resto del vaso mostra una fitta decorazione su blu graffito con girali fogliete e corolle di fiori, secondo consuetudine.
L’opera può essere inserita nel catalogo delle maestranze veneziane del terzo quarto del XVI secolo nell’ambito della bottega di Mastro Domenico, e per caratteristiche stilistiche riteniamo che la figura del Santo possa essere associata direttamente alla mano di un maestro di bottega. I vasi più vicini per caratteristiche morfologiche ci derivano dalla raccolta di Arte civica del Castello Sforzesco, anche se l’opera in esame se ne discosta per scelte stilistiche: il santo infatti, è realizzato in policromia, mostra caratteristiche peculiari più prossime alle modalità che si ritrovano sui piatti istoriati prodotti dalla medesima bottega, piuttosto che sui vasi.