IMPORTANTI MAIOLICHE RINASCIMENTALI

Firenze, 
mer 26 Ottobre 2022
Asta Live 1176
3

ORCIOLO, MONTELUPO, PRIMA METÀ SECOLO XVI

€ 4.000 / 6.000
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ORCIOLO, MONTELUPO, PRIMA METÀ SECOLO XVI

in maiolica dipinta in policromia; alt. cm 28,4, diam. bocca cm 12,8, diam. base cm 13

 

A SPOUTED PHARMACY JAR, MONTELUPO, FIRST HALF 16TH CENTURY

 

Bibliografia di confronto

C. Ravanelli Guidotti, Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza. La Donazione Angiolo Fanfani. Ceramiche dal Medioevo al XX secolo, Faenza 1990, pp. 70-71 n. 35;

G.C. Bojani (a cura di), Gaetano Ballardini e la ceramica a Roma. Le maioliche del Museo Artistico Industriale, Firenze 2000, p. 63, pp. 108-109 n. 74;

F. Berti (a cura di), La farmacia storica fiorentina. I “fornimenti” in maiolica di Montelupo (secc. XV-XVIII), Firenze 2010, pp. 179-181 fig. 217

 

Il vaso ha corpo globulare con larga imboccatura dall’orlo liscio, collo basso e cilindrico, piede a base piana con un accenno di orlo. Dalla spalla, appena sotto il collo, si distaccano due ampie anse a nastro arricchite al centro da un bastoncello ritorto con attacco inferiore a pinzatura.

Entrambe le facce del vaso presentano una grande ghirlanda fogliata delineata su fondo a risparmio, centrata in alto e alla base da un fiore multipetalo e trattenuta ai lati da nastri, a racchiudere l’iscrizione apotecaria Z.BVGOLOSA, redatta in blu cobalto in lettere capitali. La superficie restante è interessata da un motivo a “fondale blu graffito”, con racemi vegetali ottenuti a graffito su fondo blu cobalto, che terminano in fiori realizzati a risparmio nei petali delineati in blu e poi riempiti di giallo, e centrati da un circolo rosso.

L’orciolo appartiene a una serie di vasellame classificato da Fausto Berti, in virtù del decoro, come “blu graffito tardo”, prodotta a Montelupo attorno nella prima metà del ‘500, che comprende albarelli di varie misure, vasi globulari biansati e brocche (utelli). L’omogeneità tecnico-decorativa alimenta l’ipotesi che gli stessi appartenessero a un unico corredo da spezieria, che Berti include tra i corredi “con simboli e stemmi di richiamo o destinazione incerta”, denominata del Vaso. Numerosi sono gli esemplari di confronto per questo tipo di decoro, di cui però l’unico finora noto con forma uguale al nostro è conservato nel Museo Artistico Industriale di Roma, anch’esso privo della figura del vaso, elemento che sembra distinguere l’immagine di questa spezieria, e accomunato tra l’altro dal medesimo cartiglio, che assume un ruolo di spicco in questo corredo: posto all’interno della bella ghirlanda fogliata occupa pressoché l’intera faccia del vaso, spiccando su un fondale dal quale emergono due corolle floreali, quasi fosse un elemento araldico.