IMPORTANTI MAIOLICHE RINASCIMENTALI

Firenze, 
mer 26 Ottobre 2022
Asta Live 1176
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PIATTO, CASTELLI D’ABRUZZO, 1580-1589

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PIATTO, CASTELLI D’ABRUZZO, 1580-1589

in maiolica ricoperta di smalto blu di cobalto, con decoro in oro e bianco di stagno; diam. cm 31,7, diam. piede cm 12,5, alt. cm 4,8

 

A DISH, CASTELLI D’ABRUZZO, 1580-1589

 

Bibliografia di confronto

C. de Pompeis, C. Ravanelli Guidotti, M. Ricci, Le maioliche cinquecentesche di Castelli. Una grande stagione artistica ritrovata, Pescara 1989, pp. 126-140;

L. Arbace in L. Fornari Schianchi, N. Spinosa (a cura di), I Farnese. Arte e Collezionismo, Milano 1995, pp. 368-374;

T. Wilson, The Golden Age of Italian Maiolica Painting. Catalogue of a private collection, Torino 2018, p. 472 n. 216

 

Il piatto ha cavetto ampio e profondo con larga tesa obliqua, poggia su un piede ad anello appena accennato ed è interamente ricoperto da smalto blu intenso. Al centro del cavetto compare lo stemma del Cardinale Farnese con i sei gigli blu in campo oro, sormontato dal cappello cardinalizio con sei nappe e racchiuso in una cornice dipinta in bianco di stagno; intorno, il caratteristico motivo a fiori quadrangolari accompagnati da un decoro a racemi entro riserve in oro. Sulla tesa il motivo a fiori quadrangolari si ripete in una ghirlanda continua particolarmente ricca.

L’opera in oggetto mostra al centro lo stemma del cardinale realizzato probabilmente per sottrazione o utilizzando una mascherina al momento dell’applicazione dell’oro, in modo da ottenere i gigli di colore blu su campo oro come richiesto dall’araldica, sistema questo che suggerisce per il piatto una datazione tra il 1580 e il 1589. Un piatto di recente pubblicazione è coerente per stile e decoro, mentre il confronto più vicino per qualità e resa stilistica può essere con un piatto conservato al Victoria and Albert Museum di Londra (inv. 127-1892), che ci suggerisce a una datazione vicina agli anni novanta del XVI secolo. Per un’analisi storico-critica più accurata si propone un confronto con un piatto analogo in collezione privata, recentemente pubblicato da Timothy Wilson.