IMPORTANTI MAIOLICHE RINASCIMENTALI

Firenze, 
mer 26 Ottobre 2022
Asta Live 1176
14

PIATTO DA ACQUARECCIA, DERUTA, 1500-1530

€ 2.500 / 3.500
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PIATTO DA ACQUARECCIA, DERUTA, 1500-1530

in maiolica a lustro, diam. cm 32

 

AN EWER STAND, DERUTA, 1500-1530

 

Bibliografia di confronto

J. Giacomotti, Catalogue des majoliques des musées nationaux, Parigi 1974, p. 171 nn. 561-563;

D. Thornton, T. Wilson, Italian Renaissance Ceramics, A Catalogue of the British Museum’s Collection, Londra 2009, p. 462 n. 276;

C. Leprince, J. Raccanello (a cura di), Back to Deruta. Sacre and Profane Beauty, Parigi 2018, pp. 98-105 n. 14

 

Il bacile ha un cavetto ampio e concavo centrato da un umbone a fondo piano, circondato da una cornice a rilievo con orlo arrotondato, che scende in una seconda cornice a gola, idoneo a sorreggere un versatoio, a imitazione del vasellame metallico.

Al centro della composizione un ritratto muliebre di profilo con i capelli raccolti sulla nuca e legati da un sottile nastro che le cinge la fronte, annodato anch’esso sulla nuca, rivolato a sinistra, e accanto un cartiglio amatorio in cui si legge VSEPIA. B. Nella cornice a gola si scorge un motivo a nodo delineato in blu su fondo lustrato, mentre nel resto del cavetto si sviluppa un decoro a embricazioni alternato a inflorescenze, e sulla tesa corre un motivo continuo a infiorescenze lanceolate. Tutto il decoro è delineato con pennellature blu, evidenti nel ritratto, e quindi arricchito con lustro dorato.

Bacili di questo tipo furono prodotti a Deruta in un periodo compreso tra il 1500 e il 1530, e sono molti i confronti, spesso caratterizzati da varianti, conservati nelle collezioni pubbliche e private. Un esempio pertinente ci deriva dal bacile conservato al Museo Fitzwilliam di Cambridge (inv. C. 84-1961), seppure con decoro più articolato, ma anche dall’esemplare del British Museum con fanciulla accompagnata da una iniziale N e con tesa decorata da una classica sequenza di piccoli fruttini. Ricordiamo infine una serie di cinque bacili esposti recentemente al museo di Deruta in occasione della mostra intitolata Back to Deruta.