IMPORTANTI MAIOLICHE RINASCIMENTALI

Firenze, 
mer 26 Ottobre 2022
Asta Live 1176
51

PIATTO DA PARATA, TOSCANA, FINE SECOLO XVI

€ 3.000 / 5.000
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PIATTO DA PARATA, TOSCANA, FINE SECOLO XVI

in terracotta ingobbiata e graffita a fondo ribassato, dipinta in azzurro, verde e giallo. Sul retro vecchia etichetta di collezione con numero 14759 in inchiostro scuro; diam. cm 38,8, diam. piede cm 16,4, alt. cm 7,2

 

A CHARGER, TUSCAN, LATE 16TH CENTURY

 

Bibliografia di confronto

G. Cora, Storia della maiolica di Firenze e del Contado. Secoli XIV e XV, Firenze 1974, pp. 167-171, tavv. 283-285;

G. Berti, Ingobbiate e graffite di area pisana. Fine XVI - XVII secolo. Atti Convegno Internazionale della Ceramica, XXVII, 1994, pp. 355-392;

A. Moore Valeri, Ceramiche Rinascimentali di Castelfiorentino. L’ingobbiata e graffita in Toscana, Firenze 2004, pp. 45-66

 

Il grande piatto ha un cavetto profondo, poggiante su piede ad anello, larga tesa appena obliqua, orlo arrotondato. Sul verso una fitta decorazione interessa la superficie del piatto, graffita su un ingobbio e uno smalto color crema. Al centro del cavetto uno stemma nobiliare (ovale troncato da una fascia con tre lune calanti e in capo e in punta una stella) realizzato a graffito e inserito in un cerchio chiuso da un motivo a corda; intorno una fitta decorazione vegetale, mentre la tesa mostra il motivo denominato da Galeazzo Cora “a pinza di gambero”, tipica della produzione tardo medievale toscana.

La ceramica ingobbiata è infatti una tipologia che raggiunge il suo apice produttivo nella Toscana dalla metà del Cinquecento e per tutto il XVII secolo e si sviluppa in diversi centri produttivi, alcuni dei quali, come Castelfiorentino, di recente identificazione, altri, come le produzioni pisane, conosciute e indagate grazie agli studi di Graziella Berti. Anche i centri minori hanno restituito comunque una documentazione ampia e variegata, confermando il successo di questa classe ceramica, molto apprezzata all’epoca per una moda diffusa in modo capillare, con produzione di esemplari idonei a tutte le committenze, comprese quelle più lussuose. Motivo per cui risulta complicata l’assegnazione del nostro esemplare, prodotto comunque da un centro importante quale Pisa o Castelfiorentino.