PIATTO, FAENZA, 1520 CIRCA
in maiolica dipinta in policromia con giallo, giallo arancio, verde ramina, bruno di manganese, blu cobalto; diam. cm 19,5, diam. piede cm 5,5, alt. cm 3,4
A DISH, FAENZA, CIRCA 1520
Bibliografia di confronto
A.V.B Norman, Wallace Collection Catalogue of Ceramics 1: Pottery, Maiolica, Faience, Stoneware, Londra 1976, p. 103 n. C44;
J. Poole, Italian maiolica and incised slipware in the Fitzwilliam Museum, Cambridge 1995, n. 331;
C. Ravanelli Guidotti, Thesaurus di opere della tradizione di Faenza, Faenza 1998, p. 298 n. 67;
D. Thornton, T. Wilson (a cura di), Italian Renaissance Ceramics, A Catalogue of the British Museum’s Collection, Londra 2009, n. 69;
T. Wilson, Italian maiolica in the collection of international Gallery of Victoria, Melbourne 2015, pp. 72-73
Il piatto presenta cavetto poco profondo, piede ad anello rilevato e un’ampia tesa a bordo arrotondato profilato di giallo. Sulla tesa si estende una decorazione a grottesche a policromia con e delfini, mentre la balza è decorata con un motivo fitoforme realizzato con tecnica a “bianco su bianco” e centrato da sottili elementi a rombo delineati in blu; al centro del cavetto, entro un medaglione incorniciato da perle e ovali lumeggiati di arancio campeggia, un emblema forse riferibile a un ambito conventuale, delineato in bruno a doppia croce su fondo riservato sullo smalto. Gli elementi della tesa vedono strumenti musicali, scientifici e libri alati intervallati simmetricamente a cornucopie piccole ali. I colori sono il giallo, il verde e l’arancio a dare luce ai decori che si stagliano su un fondo dipinto in blu con pennellate parallele. Al verso si contano dodici archi tratteggiati di blu che spiccano su un fondo tratteggiato di arancio; al centro del piede si scorge un cerchio ombreggiato di blu.
Il piatto costituisce un tipico esempio della tipologia decorativa che interessò la produzione faentina tra il 1520 e il 1530 e che trova capisaldi cronologici in esemplari datati e iscritti, come il piatto del British Museum, in cui si legge la scritta “IN FAENCA”, ma anche nei reperti dagli sterri della città romagnola conservati nel Museo Internazionale della Ceramica.
Alcuni esemplari di confronto sono presenti in collezioni museali, quali il piatto datato 1520 del Fitzwilliam Museum di Cambridge o quello del “Assumption Painter” del Victoria & Albert Museum di Londra. Più complessa è invece la raffigurazione del piatto della Wallace Collection di Londra, come pure per quello della collezione della International Gallery of Victoria. La marca al centro del piede, qui molto semplificata, dovrebbe raffigurare la cosiddetta palla riferita alle manifatture faentine dalla famiglia Paterni, Dalle Palle e poi ancora utilizzata nella produzione della bottega di Piero e Paolo Bergantini.