ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA

Milano, 
mer 21 Giugno 2023
Asta Live 1202
27

Giacomo Balla ©  
(Torino, 1871 - Roma, 1958)

GIACOMO BALLA

€ 140.000 / 220.000
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GIACOMO BALLA

(Torino 1871 - Roma 1958)

Fallimento - bozzetto

1902 circa

olio su tavola

cm 23x31 - con cornice originale cm 24,4x33

firmato "BALLA" in basso a destra

al retro dedicato

al retro, di mano di Balla: AL MIO CARO DOTT/ ROTELLA/ NOBILE CUORE/ GENIALE SENATORE/ DI VITE UMANE/QUESTO BOZZETTO/ DEL MIO QUADRO/ FALLIMENTO/ GBALLA/ ROMA 5 OTTOBRE 1944

 

L'opera è accompagnata da autentica rilasciata dalla Dott.ssa Elena Gigli il 3 novembre 2018.

L'opera è registrata presso l'Archivio Elena Gigli serie 218 n.836.

 

Provenienza

Giacomo Balla, Roma

Collezione Rotella, Roma [1968]

Collezione privata, Roma

Collezione privata

 

Esposizioni

Galleria Donatella Russo, Balla. 40 opere dal 1902 al 1943, a cura di E.Crispolti, Roma, novembre 1987, p.9 (ill.)

Fondazione Ragghianti, L’artista bambino. Infanzia e primitivismi nell’arte del primo novecento, Lucca, 7 marzo - 2 giugno 2019, n.II.7, (ill.) p.103

Istituto degli Innocenti, Bambini per sempre! Infanzia e illustrazione nell’arte del primo Novecento, Firenze, 9 luglio - 14 settembre 2020, p.32 (ill.)

Villa Medici, Griboullage Scarabocchio, Roma, 3 marzo - 20 maggio 2022 (mostra itinerante) poi Beaux-Arts de Paris (ENSBA), Parigi, 8 febbraio - 30 aprile 2023, n.22 (ill. in basso) p.289

 

Bibliografia

M.Fagiolo dell'Arco, Balla pre-futurista, Bulzoni editore, Roma, 1968, p. 19 (ill.), scheda pag. 42 n. 36/4 [volume

apparso in occasione della mostra omonima, Galleria L’Obelisco, Roma]

T. Fiori, Archivi del Divisionismo, De Luca, Roma. Volume I 1968; volume II 1969, n. X.59, fig. 1714

 

Nota: L’opera è stata dedicata al “dottor Rotella, salvatore di vite umane, 5 ottobre 1944”.

 

Si ringrazia l’Archivio Gigli per l’opera di G.Balla per la compilazione della scheda.

 

[...] Con un capolavoro come Il Fallimento, Balla affianca certamente Previati situandosi dunque in seno all’ala più italiana del Divisionismo. Rispetto a Previati, l’impaginazione fotografica delle sue opere introduce però elementi linguistici di una modernità più incisiva. [...]

Giovanni Lista, Giacomo Balla, Edizioni Galleria Fonte d’Abisso, Modena, 1982

 

L’opera è da considerarsi la prima idea per la realizzazione del quadro di dimensioni più grandi (cm 116x160), al retro reca una dedica di Balla a Placido Rotella, amico e medico, al quale l’artista nel 1944 donò il dipinto che fu esposto in numerose mostre tra cui Balla, 40 opere dal 1902 al 1943, a cura di Enrico Crispolti nel 1987 a Roma alla Galleria Donatella Russo e a Villa Medici e al Beaux-Arts de Paris con l’esposizione Gribouillage Scarabocchio.

 

Nella composizione divisionista l’artista ritrae la sezione di un grande ingresso posto in via Veneto a Roma, Balla con perizia realistica denuncia: gli scarabocchi disegnati con i gessetti, i graffiti e i segni infantili lasciati dai ragazzini, una macchia, un pezzo di carta, tutto è simbolo del dramma sociale. Aspetti esaltati dai colori tenui mescolati con la sabbia per evidenziare i particolari dell’intonaco, della pietra e dell’asfalto, mentre il taglio obliquo rimanda allo scatto fotografico. L’opera suscitò notevole scalpore per la raffigurazione ritenuta audace, ma anche grande ammirazione per il virtuosismo di esecuzione. Nei primi anni del Novecento l’arte di Balla ha due caratteristiche principali: i contenuti rappresentati sono principalmente a sfondo sociale mentre lo stile è frutto delle ricerche sulla pennellata divisa, Balla studiò le teorie scientifiche sulla percezione visiva in particolare rispetto alla funzione dei colori nella resa prospettica.

 

Giacomo Balla nasce a Torino nel 1871 dopo la morte del padre inizia a lavorare presso uno studio litografico e si dedica alla pittura da autodidatta. Nel 1891 espone il primo quadro alla Promotrice e grazie all’amico Pelizza da Volpedo entra in contatto con il fotografo Oreste Bertieri che insieme a Giovanni Segantini e Giacomo Grosso saranno fondamentali per la sua formazione artistica. Così come la permanenza di sei mesi a Parigi, grazie all’invito di Macchiati,  all’impressionismo e al post impressionismo e agli studi di fotografie di Etienne - Jules Marey cardiologo, fisiologo e inventore di nuova strumentazione per la cardiologia collegata alla fotografia, il fucile fotografico ne è un esempio che scattava immagini a successione ravvicinata mediante il procedimento detto “ esposizione multipla “ e nel 1892 stampò su carta fotografica le sequenze cronofotografiche riuscendo a realizzare per la prima volta la proiezione cinematografica. A Parigi è affascinato dalla luce artificiale e dagli effetti che questa ha sulle cose soprattutto nelle ore notturne tanto che viene definito “Giacomo il notturno” per le molte opere che rappresentano la città di notte. Per Balla le nuove frontiere tecnologiche si coniugano ai suoi esperimenti coloristici e prospettici.

Al suo rientro a Roma nel 1901 mette in atto tutte le sperimentazioni apprese, il dipinto Fallimento del 1902 qui proposto è un mirabile esempio del divisionismo: il taglio obliquo rimanda allo scatto fotografico esaltando cosi il particolare del soggetto, i colori puri impastati con la sabbia disposti sulla tela in piccole pennellate densamente disposte per enfatizzare il contrasto tra il portone e il marciapiede sottostante e il muro di granito.

 

 

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