IGOR MITORAJ
(Oederan 1944 - Parigi 2014)
Torse couché
1977
scultura in bronzo, fusa a cera persa, patina bronzo naturale
cm 34,5x50x17,5
E.A.
tiratura 8 esemplari
al margine destro di lato inciso “Igor Mitoraj E.A.”
L'opera è accompagnata da certificato di autenticità dell'Archivio Igor Mitoraj, Pietrasanta.
Una delle più celebri affermazioni della storia dell’arte è sicuramente quella espressa da Johann Joachin Winckelmann durante l’epoca neoclassica e secondo cui, la bellezza ideale, consiste in una sintesi perfetta di umano e divino, raggiungibile attraverso l’ordine, l’armonia, l’equilibrio e la proporzione. Tali caratteristiche, secondo Winckelmann, danno vita a qualcosa di “assoluto”, al di fuori di qualsiasi luogo e tempo. In questo contesto, l’arte di Igor Mitoraj, sembra adempire a pieno a tali ideali, in una ricerca senza fine del bello.
Mitoraj nasce a Oederan, Polonia nel 1944 e morirà a Parigi nel 2014. È uno di quegli artisti che non hanno bisogno di grandi introduzioni; la sua arte, che si mescola inevitabilmente alla sua vita, parla da sola. Egli inizia a studiare pittura a Cracovia sotto la guida del grande artista, regista e scenografo Tadeusz Kantor. Dopo la sua prima personale nel 1967 in Polonia, si trasferisce a Parigi dove prosegue gli studi artistici all’Ecole Nationale Supérieur des Beux-Arts. Durante i suoi viaggi in giro per il mondo approfondisce la storia della cultura antico-latino e tornato a Parigi nel 74, si dedica quasi completamente alla scultura. Nel ’79 arriva a Pietrasanta ed entra a contatto con il marmo, che inizierà ad alternare al suo materiale prediletto, il bronzo. Possiamo dire che Mitoraj sceglie Pietrasanta e viceversa, e nell’83 l’artista aprirà il suo studio nella cittadina toscana, tutt’oggi presente. Negli anni a venire, fino alla sua morte, Mitoraj realizza molteplici progetti in tutto il mondo, le sue opere vengono esposte a New York, Polonia, Francia e in tutta Italia, spesso proponendo lavori magistrali e site-specific che l’artista stesso ha di seguito generosamente donato al luogo in cui sono stati realizzati.
L’arte di Mitoraj non è una semplice ripresa del classicismo, al contrario, attraverso la maestosità dei corpi scolpiti, ma spesso frammentati dal tempo e dalle poche certezze, l’artista esalta le fragilità umane di fronte all’evolversi della storia. I protagonisti delle sue sculture sono spesso personaggi mitologici che grazie alle lacerazioni e interventi dell’artista, trasmettono a chi le guarda un senso di mistero, come se ci si trovasse davanti ad un rebus eterno. La poetica artistica di Mitoraj è ben rappresentata nell’opera qui proposta, Torse couchée, ossimoro per eccellenza, in cui la fierezza e solidità solitamente attribuita ad un torso, specialmente nell’arte classica, viene demolita ponendolo su lato, adagiato, quasi a mostrare la sua fragile umanità.
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