Giovanni David
(Cabella Ligure, 1743 – Genova. 1790)
ALLEGORIA DELLA FAMIGLIA GIUSTINIANI
matita nera, penna e inchiostro e acquerello policromo su carta vergellata, mm 670x503.
monogrammato "G. D." a sinistra
AN ALLEGORY OF GIUSTINIANI FAMILY
black chalk, pen and ink, colored watercolor on laid paper, mm 670x503
monogrammed "G. D."
Iscrizioni
"Gio. David Gen. fec." in basso a destra sul foglio su cui è srtato applicato
Provenienza
Firenze, mercato antiquario, 1977
Genova, collezione Bagnasco, 1982
Milano, collezione privata
Firenze, Pandolfini casa d'aste, asta 15 dicembre 2014, lotto 102/1
Firenze, collezione privata
Bibliografia
G. Martinola, L’architetto Simone Cantoni (1739 – 1818), Bellinzona 1950, pagg. 49-50.
M. Newcome, Disegni genovesi dal XVI al XVIII secolo, Firenze 1989, n. 113.
M. Newcome, Kunst in der Republik Genua, Francoforte 1992, nn. 123,124.
M. Newcome, Drawings by Giovanni David, in: “Master Drawings” 1993 vol. 31-4, pagg. 472-474, fig.8.
M. Newcome Schleier / G. Grasso, Giovanni David pittore e incisore della famiglia Durazzo, Torino 2003, cat. D25 pp. 49-50.
Al centro Giacomo Giustiniani in armatura e corona di alloro fà dono al doge di Genova della spada del re di Aragona, simbolo della resa nella battaglia navale di Ponza del 1435. In alto a destra l’allegoria della Liguria, affiancata dalla Giustizia e altre divinità, conversa con una figura inginocchiata che rappresenta l’isola di Chio nell’atto di indicare i 18 fanciulli martiri cristiani uccisi dai turchi nel 1566. La croce e la corona papale in alto a sinistra simboleggiano le chiese edificate dai Giustiniani a Chio prima dell’invasione mussulmana. Alle spalle del doge su un piedistallo si vede Giano, simbolo di Genova, e Nettuno più in basso su un carro che gli offre i doni del mare. Il tridente di Nettuno indica lo stemma Giustiniani sopra a due divinità fluviali in basso a destra.
L'affollata composizione raffigurata su questo straordinario acquerello testimonia la partecipazione di Giovanni David al concorso indetto nel 1782 per la decorazione di volta della Sala del Maggior Consiglio del Palazzo Ducale di Genova. Il rifacimento delle decorazioni del palazzo, distrutte da un incendio nel 1777, fu deliberato dalle autorità cittadine che nell’aprile del 1778 invitarono finanziatori privati a sostenere il progetto. La famiglia Giustiniani raccolse tale invito bandendo un concorso il 13 agosto 1782: i progetti dovevano misurare 50 palmi in lungo e 19 palmi in larghezza. Parteciparono al concorso 15 artisti i cui bozzetti furono esposti nell’agosto 1783 nel Chiostro di Santa Maria di Castello per 12 giorni. La candidatura di David, caldeggiata da Charles de Wailly, non valse all’artista la selezione fra i tre finalisti che la giuria, composta da alcuni membri di casa Giustiniani, dal doge Airoli e i pittori Antonio Villi e Giambattista Gnecco, individuò in Giovanni Cristoforo Unterberger, James Durno e Giandomenico Tiepolo.
Il 23 agosto 1784 la commissione fu assegnata a Giandomenico Tiepolo che terminò l’opera nel novembre 1785. Dell’affresco di Tiepolo, sostituito nel 1866 da una Allegoria della Liguria di Giuseppe Isola, rimane unica testimonianza in un bozzetto conservato al Metropolitan Museum (Inv. 13.2).
Al foglio qui presentato corrisponde un disegno a penna conservato presso il Gabinetto Disegni e Stampe di Firenze (inv. 95299 NA).