PIANO DI TAVOLO, MANIFATTURA ROMANA, FINE SECOLO XVI
in marmo bianco intarsiato in pietre policrome. Di forma rettangolare, il piano si compone di una grande lastra centrale contornata da una larga fascia scandita da riserve ovali lungo i lati e quadrate agli angoli, tutte entro ricche cartelle sagomate. Lo straordinario effetto scenico d'insieme è ottenuto grazie all'impiego esclusivo di marmi e pietre di provenienza archeologica, pratica questa consueta nelle officine romane dell'epoca. La grande riserva centrale mostra una preziosa lastra di alabastro cotognino di forma rettangolare filettata di bianco, intorno alla quale si sviluppa una ricca cornice su base di marmo verde antico impreziosita da dieci eleganti riserve: agli angoli quattro quadrati in marmo bianco e nero antico inseriti in altrettante cartelle sagomate di alabastro listato, lungo i lati sei cartelle di forma rettangolare in broccatello di Spagna centrate da altrettanti medaglioni ovali in rara breccia di Tivoli con cartouche sul lato lungo in giallo antico, nero di paragone e breccia pavonazza; il tutto raccordato da sottili filetti in marmo bianco ulteriormente arricchiti in più punti da preziosi inserti in lapislazzulo; cm 99x69.
Il piano si presenta montato su un
TAVOLO DA CENTRO, ROMA, SECONDA METÀ SECOLO XVIII
in legno intagliato e dorato, fascia ornata da fregio con piccole aquile e racemi intervallati da ovali raffiguranti scene allegoriche, sorretto da gambe leggermente mosse intagliate nella parte superiore a forma di aquila con ali spiegate e festoni che discendono dal becco, terminanti in zampe ferine; cm 86,5x103x72
A ROMAN INLAID MARBLE TOP, LATE 16TH CENTURY
Bibliografia di confronto
E. Colle (a cura di), I mobii di Palazzo Pitti. II periodo dei Medici 1537-1737, Firenze 1997, pp. 102-111 nn. 3-10;
G. Borghini (a cura di), Marmi antichi, Roma 2001, passim;
A. Gonzàlez-Palacios, Pittura per l'eternità. Le collezioni reali spagnole di mosaici e pietre dure, Milano 2003, pp. 78-79 n. 7;
A. Giusti, L'arte delle pietre dure da Firenze all'Europa, Firenze 2005, pp. 21-45