Carlo Coppola
(Documentato a Napoli dal 1639 – c. 1672)
MARTIRIO DI SAN GENNARO
olio su tela, cm 71x76
siglato con monogramma CC (intrecciate) al centro
THE MARTYRDOM OF SAINT GENNARO
oil on canvas, cm 71x76
monogrammed CC at the centre
Esposizioni
Ritorno al Barocco. Da Caravaggio a Vanvitelli. A cura di Nicola Spinosa. Napoli, Museo di Capodimonte, 12 dicembre 2009 – 11 aprile 2010, n. 1.111
Bibliografia
I. Creazzo, in Ritorno al Barocco. Da Caravaggio a Vanvitelli. Catalogo della mostra, Napoli 2009, I, pp. 220-21, n. 1.111
Ricordato da Bernardo de Dominici tra gli allievi di Aniello Falcone, Carlo Coppola è stato ricostruito nella sua produzione di battaglista e di autore di scene storiche e religiose a figure “terzine” solo in epoca relativamente recente, grazie al monogramma frequentemente apposto alle sue composizioni: lo stesso che compare, per l’appunto, anche sulla tela qui presentata.
Tipico dell’artista napoletano è anche il soggetto della nostra composizione, il martirio del vescovo Gennaro e dei suoi compagni nella Solfatara di Pozzuoli: un tema evidentemente molto richiesto dalla devozione privata oltre che dal collezionismo napoletano, e che Coppola replicò con varianti – determinate anche da formati e dimensioni diversi – lungo tutto l’arco di una carriera che si ritiene conclusa alla fine del settimo decennio del Seicento.
E’ questo il soggetto della sua prima opera certa, datata del 1639, come pure della bellissima versione già presso Canesso a Parigi, e ancora della tela venduta a Roma da Christie’s nel 2001 (6 dicembre, lotto 304).
Di poco maggiore della nostra per dimensioni, la tela citata ne costituisce una variante, semplificata nello sfondo ma con l’aggiunta di altri personaggi su entrambi i lati.
Come la nostra tela, è caratterizzata da colori saturi e squillanti e da un certo gigantismo nelle forme, quasi a compensarne le ridotte dimensioni.