Evaristo Baschenis
(Bergamo 1617 – 1677)
LIUTO, BOMBARDA, MANDOLA, VIOLINO E FLAUTO A BECCO, CON LIBRI E UNA PESCA SU UN PIANO
olio su tela, cm 67,5x95
LUTE, BOMBARDA, MANDOLA, VIOLIN AND FLUTE, WITH BOOKS AND A PEACH ON A TABLE
oil on canvas, cm 67,5x95
Provenienza
Torino, collezione privata
Bibliografia
“Domenica del Corriere” 1984, 11, p. 105, ill.
M. Rosci, Evaristo Baschenis, in I pittori bergamaschi. Il Seicento, III. Bergamo, 1985, p. 82, sub scheda 49.
E. De Pascale, in Baschenis e la natura morta in Europa. Catalogo della mostra (Bergamo, Accademia Carrara), Milano 1996, pp. 148 e 150.
A lungo noto solo attraverso riproduzione fotografica, riemerge alla vista un dipinto riferibile alla prima maturità di Evaristo Baschenis, intorno alla metà del secolo.
Come indicato da Marco Rosci nella sua ricognizione del catalogo dell’artista bergamasco, e successivamente puntualizzato in occasione della mostra tenuta nel 1996 all’Accademia Carrara, si tratta di una replica ulteriore ma con varianti esclusive di una composizione il cui esemplare più noto è la tela acquistata nel 1912 dalla Pinacoteca di Brera, firmata per esteso e appena più piccola per dimensioni (cm 60x88; M. Rosci 1985, cit., p. 82, n. 49).
Le differenze principali col nostro dipinto e con un’altra replica di cui si dirà riguardano la parte all’estrema sinistra della tela, dove nel nostro caso – anche in virtù delle maggiori dimensioni – è raffigurato un liuto, mentre nel dipinto milanese lo spazio più esiguo è occupato da un libro e una scatola su cui poggia una bombarda.
Diverso anche il colore e il drappeggio della tenda che inquadra la scena nella tela citata, e che la differenzia da un’altra versione – verosimilmente più antica – a Bergamo in collezione privata dalla raccolta Haussman, più austera nella presentazione dei soli strumenti musicali (cfr. M. Rosci, Il primato del Baschenis, in Baschenis e la natura morta in Europa, 1996, cit., p. 42, fig. 3).
Una variante ulteriore del dipinto braidense, vicina anche cromaticamente al nostro, è poi quella in palazzo Pisani Moretta a Venezia (Baschenis e la natura morta in Europa. Catalogo della mostra, 1996, cit., pp. 150-51). Anche in questo caso gli oggetti all’estrema sinistra si differenziano da quanto si vede nel nostro dipinto.
La ripetizione della stessa composizione in quattro esemplari diversi e non coevi – riscontrabile anche per altri soggetti di Evaristo Baschenis – conferma il successo di determinati soggetti presso i collezionisti del suo tempo nonché la perfetta organizzazione di una bottega in grado di accontentarne le richieste, anche grazie all’uso di cartoni e modelli.